
[Lo scenario] Il boom dell’economia post Covid ha scatenato l’inflazione
L’emergenza sanitaria ha colpito duramente l’economia globale, ma con la forte ripresa post-Covid si è scatenato un forte fenomeno inflattivo. A parlarne nel suo intervento

L’emergenza sanitaria ha colpito duramente l’economia globale, ma con la forte ripresa post-Covid si è scatenato un forte fenomeno inflattivo. A parlarne nel suo intervento
![[Lo scenario] Il boom dell'economia post Covid ha scatenato l'inflazione L’emergenza sanitaria ha colpito duramente l’economia globale, ma con la forte ripresa post-Covid si è scatenato un forte fenomeno inflattivo. A parlarne nel suo intervento è Monica Defend, Head of Amundi Institute. «Il Covid 19 ha sferrato un colpo micidiale all'economia mondiale: la produzione è diminuita di un 3% che non ha eguali nella storia, ma nella prima fase l'inflazione è scesa considerevolmente perché la contrazione della domanda ha compensato i vincoli all'offerta e perché i prezzi delle materie prime sono diminuiti. Ma dopo la riapertura delle economie, il miglioramento della domanda, l'aumento dei prezzi delle materie prime, le interruzioni durature e non risolte della catena di fornitura e la carenza di manodopera sono fattori che, nell’insieme, hanno favorito un drammatico ritorno dell'inflazione in un contesto permeato ancora da politiche accomodanti in ambito monetario, fiscale e macroprudenziale». «La riposta politica globale senza precedenti, che è stata tempestiva ed efficace nel ridurre i rischi ribassisti per la crescita e la domanda, non è riuscita invece a evitare gli squilibri derivanti dai vincoli alle catene di fornitura quando c’è stata la riapertura delle economie. Dai beni ai servizi: innanzitutto è salita l'inflazione da beni per via degli squilibri tra domanda e offerta. La domanda ha messo a segno una ripresa formidabile, favorita da stimoli fiscali e monetari generosi». «A causa dei vincoli alla mobilità e ai consumi, la domanda si è spostata nettamente verso i beni, dove le problematiche della catena di fornitura sono più acute, e ciò ha provocato l'impennata dei prezzi dei beni. Le perturbazioni della catena di fornitura sono durate a lungo e sono migliorate solo di recente. Tuttavia, l’aumento dell'inflazione non è stato causato solamente dai beni: i prezzi del petrolio e delle materie prime, dopo essere rimasti nel 2020 al di sotto dei livelli precrisi durante la pandemia, sono saliti quando la ripresa mondiale è ridecollata nel 2021. Di conseguenza, è scattata l'inflazione da generi alimentari che ha colpito molti Paesi emergenti vista il loro peso nei panieri dei consumi». «Nella fase successiva, man mano che la ripresa prendeva piede, si è materializzata l'inflazione da servizi che ha spinto al rialzo l'inflazione sottostante, più pervicace e più generalizzata, che ha suscitato timori riguardo agli effetti di secondo impatto, soprattutto nelle aree in cui i mercati del lavoro erano più saturi. Ragioni divergenti per l'inflazione negli Stati Uniti e in Europa: negli Stati Uniti, gli squilibri del mercato del lavoro continuano ad avere un ruolo di primo piano riguardo all’Outlook dell'inflazione. Lo spostamento verso un minor tasso di partecipazione della forza lavoro sta complicando la taratura del ritiro della politica (da una politica espansiva a una politica restrittiva)». «L'aumento dei salari, che inizialmente riguardava solo i lavori poco qualificati, si sta ora estendendo a tutta l'economia, l'inflazione rimane generalizzata nei servizi e a livello inerziale, e i rischi si stanno aggravando. Le priorità della politica sono ora quelle di rallentare rapidamente la crescita dei salari e di riequilibrare i mercati del lavoro. Nella zona Euro, vista la ripresa più lenta della regione rispetto agli Stati Uniti, l’inflazione è stata inizialmente trainata non tanto dal vigore della domanda quanto dai beni a causa dei vincoli all'offerta. Adesso, però, il principale fattore scatenante dell'inflazione sono i prezzi dell'energia. Pensiamo che l'inflazione nella zona Euro sia soprattutto un fenomeno importato e correlato all'offerta». «Di conseguenza, la BCE si trova ad affrontare un compito impegnativo: ridurre la domanda non rallenterà necessariamente l'inflazione nel breve termine, mentre l'inasprimento delle condizioni finanziarie potrebbe pesare ancora di più sull'offerta. I Paesi emergenti non sono tanto distanti: l'inflazione elevata si è diffusa in maniera generalizzata anche nei Paesi emergenti, ad eccezione della Cina e dei Paesi dell'ASEAN, almeno fino a poco tempo fa, e comunque in maniera più contenuta. In entrambe le regioni l'inflazione è rimasta sotto controllo. Ciò è dovuto in parte a una riapertura ritardata e graduale delle economie dopo che il Covid-19 ha rallentato le pressioni sulla domanda, e in parte a sussidi più efficaci». «Per contro, nelle regioni CEEMEA e nei Paesi dell'America Latina l'inflazione si è più o meno mossa al rialzo con un certo anticipo, innescata da shock esterni e globali, amplificata da una marcata svalutazione delle divise, da una robustissima domanda interna e da mercati del lavoro saturi (CEE). Inoltre, alcuni Paesi emergenti hanno risentito di fattori idiosincratici (guerra in Russia, politiche non ortodosse in Turchia, crisi politica in Argentina e corsa del peso) che sono andati a sovrapporsi ai summenzionati driver sottostanti (squilibri tra domanda e offerta ecc.). Le banche centrali dei Paesi emergenti hanno reagito tempestivamente. In America Latina, l'inflazione sottostante da beni sta diminuendo grazie alla politica aggressiva delle banche centrali (ad es. BCB)». «Eppure, in Brasile l'inflazione da servizi sta salendo, con un impatto negativo sulla dinamica degli altri tipi d'inflazione. E grazie alle politiche della BCB (più i tagli alle imposte e ai prezzi del carburante), l'inflazione ha già iniziato a scendere mesi fa, ma a scapito della crescita. In conclusione, crediamo che l'inflazione ora rappresenti la fonte primaria di preoccupazione per i decisori politici in tutto il mondo, anche se i trend e i driver variano da regione a regione. Anche se l'inflazione sembra ormai aver raggiunto il picco in alcuni Paesi come gli Stati Uniti, nel breve termine rimarrà comunque al di sopra degli obiettivi delle banche centrali. Gli investitori dovrebbero quindi puntare ai rendimenti reali nonostante l'attuale decelerazione della crescita»](https://www.ripartelitalia.it/wp-content/uploads/2021/03/RSA.jpg)
I pm fiorentini Vito Bertoni e Giovanni Solinas hanno richiesto l’archiviazione al gip delle inchieste su decine di pazienti morti nelle Rsa e negli ospedali

Secondo quanto elaborato Unione italiana food, sulla base dei dati Istat sui primi sei mesi dell’anno, la pasta italiana è sempre più apprezzata all’estero. Nel

Se mi piacerebbe fare il ministro della Sanità? “Nella vita ci sono delle stagioni e ci si trasforma. Io sono passata attraverso il parlamento, sono

Il settore cosmetico italiano è in ripresa e l’emergenza sanitaria sembra ormai lontana. Il fatturato del settore raggiungerà i 13 miliardi di euro entro la
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L’Italia continua a trovarsi davanti a crisi e sfide per il futuro. «Negli ultimi mesi lo scenario di riferimento è drasticamente mutato. A parte la

Il caldo eccezionale registrato quest’estate ha provocato un importante aumento della mortalità in Italia. Le stime delle prime due settimane di luglio, nelle 33 città

La pandemia non è finita; in autunno e inverno ci si attende un nuovo “aumento di infezioni, ricoveri e decessi” da SarsCoV2 e perciò occorre
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“L’emergenza sanitaria conseguente alla diffusione del Covid-19 ha determinato un vero e proprio ‘shock’ sul sistema ospedaliero” italiano. È quando si legge nel rapporto sull’”Impatto

«Inflazione, guerra, rischio recessione, Covid». L’Italia si trova di nuovo al centro di una serie di crisi concatenate. «Di questo passo, in autunno la gente

L’Agenzia europea del farmaco Ema monitora BA.2.75, la nuova sottovariante Omicron che in India sembra mostrare una capacità di crescita rapida. “Sì, è assolutamente una

Fare subito la quarta dose del vaccino anti-Covid-19 o aspettare, in autunno, il vaccino aggiornato contro la variante Omicron e le sue sottovarianti? Quello attuale

Nel 2015 la comunità internazionale si è impegnata a raggiungere, entro il 2030, 17 obiettivi per realizzare uno sviluppo sostenibile senza lasciare indietro nessuna persona.

In un anno sono state prodotte 13 miliardi di dosi di vaccino anti-Covid, a partire dal secondo quadrimestre del 2021 fino al termine del primo
Le precauzioni messe in atto per scoraggiare la trasmissione del Covid, come il distanziamento e le mascherine, «hanno ridotto drasticamente a livello globale la circolazione
![[L'analisi] Ecco perché le sottovarianti Omicron evadono immunità, vaccini e anticorpi. Lo studio scientifico](https://www.ripartelitalia.it/wp-content/uploads/2021/12/Variante-omicron.jpg)
La pandemia non è finita. Nonostante le norme e le tensioni si siano molto allentate negli ultimi mesi, il Covid continua a muoversi e a

Crolla la domanda di trasporto pubblico locale (-47,9% sul 2019), ma non si arrestano gli investimenti nella mobilità urbana. In crescita bus a basse emissioni,

Si ricomincia a discutere di mascherine mentre la curva dei contagi continua a salire in maniera impressionante. Se avessimo accesso ai numeri reali, commenta sulla
![[L'analisi] Troppa richiesta e problemi di produzione. Ecco perché (troppi) farmaci non si trovano più](https://www.ripartelitalia.it/wp-content/uploads/2020/06/farmaci-vari_950x551.jpg)
“La gestione del Covid-19, la guerra in Ucraina e alti tassi di inflazione stanno mettendo a dura prova le catene di approvvigionamento per i farmaci

L’emergenza sanitaria ha colpito duramente l’economia globale, ma con la forte ripresa post-Covid si è scatenato un forte fenomeno inflattivo. A parlarne nel suo intervento
![[Lo scenario] Il boom dell'economia post Covid ha scatenato l'inflazione L’emergenza sanitaria ha colpito duramente l’economia globale, ma con la forte ripresa post-Covid si è scatenato un forte fenomeno inflattivo. A parlarne nel suo intervento è Monica Defend, Head of Amundi Institute. «Il Covid 19 ha sferrato un colpo micidiale all'economia mondiale: la produzione è diminuita di un 3% che non ha eguali nella storia, ma nella prima fase l'inflazione è scesa considerevolmente perché la contrazione della domanda ha compensato i vincoli all'offerta e perché i prezzi delle materie prime sono diminuiti. Ma dopo la riapertura delle economie, il miglioramento della domanda, l'aumento dei prezzi delle materie prime, le interruzioni durature e non risolte della catena di fornitura e la carenza di manodopera sono fattori che, nell’insieme, hanno favorito un drammatico ritorno dell'inflazione in un contesto permeato ancora da politiche accomodanti in ambito monetario, fiscale e macroprudenziale». «La riposta politica globale senza precedenti, che è stata tempestiva ed efficace nel ridurre i rischi ribassisti per la crescita e la domanda, non è riuscita invece a evitare gli squilibri derivanti dai vincoli alle catene di fornitura quando c’è stata la riapertura delle economie. Dai beni ai servizi: innanzitutto è salita l'inflazione da beni per via degli squilibri tra domanda e offerta. La domanda ha messo a segno una ripresa formidabile, favorita da stimoli fiscali e monetari generosi». «A causa dei vincoli alla mobilità e ai consumi, la domanda si è spostata nettamente verso i beni, dove le problematiche della catena di fornitura sono più acute, e ciò ha provocato l'impennata dei prezzi dei beni. Le perturbazioni della catena di fornitura sono durate a lungo e sono migliorate solo di recente. Tuttavia, l’aumento dell'inflazione non è stato causato solamente dai beni: i prezzi del petrolio e delle materie prime, dopo essere rimasti nel 2020 al di sotto dei livelli precrisi durante la pandemia, sono saliti quando la ripresa mondiale è ridecollata nel 2021. Di conseguenza, è scattata l'inflazione da generi alimentari che ha colpito molti Paesi emergenti vista il loro peso nei panieri dei consumi». «Nella fase successiva, man mano che la ripresa prendeva piede, si è materializzata l'inflazione da servizi che ha spinto al rialzo l'inflazione sottostante, più pervicace e più generalizzata, che ha suscitato timori riguardo agli effetti di secondo impatto, soprattutto nelle aree in cui i mercati del lavoro erano più saturi. Ragioni divergenti per l'inflazione negli Stati Uniti e in Europa: negli Stati Uniti, gli squilibri del mercato del lavoro continuano ad avere un ruolo di primo piano riguardo all’Outlook dell'inflazione. Lo spostamento verso un minor tasso di partecipazione della forza lavoro sta complicando la taratura del ritiro della politica (da una politica espansiva a una politica restrittiva)». «L'aumento dei salari, che inizialmente riguardava solo i lavori poco qualificati, si sta ora estendendo a tutta l'economia, l'inflazione rimane generalizzata nei servizi e a livello inerziale, e i rischi si stanno aggravando. Le priorità della politica sono ora quelle di rallentare rapidamente la crescita dei salari e di riequilibrare i mercati del lavoro. Nella zona Euro, vista la ripresa più lenta della regione rispetto agli Stati Uniti, l’inflazione è stata inizialmente trainata non tanto dal vigore della domanda quanto dai beni a causa dei vincoli all'offerta. Adesso, però, il principale fattore scatenante dell'inflazione sono i prezzi dell'energia. Pensiamo che l'inflazione nella zona Euro sia soprattutto un fenomeno importato e correlato all'offerta». «Di conseguenza, la BCE si trova ad affrontare un compito impegnativo: ridurre la domanda non rallenterà necessariamente l'inflazione nel breve termine, mentre l'inasprimento delle condizioni finanziarie potrebbe pesare ancora di più sull'offerta. I Paesi emergenti non sono tanto distanti: l'inflazione elevata si è diffusa in maniera generalizzata anche nei Paesi emergenti, ad eccezione della Cina e dei Paesi dell'ASEAN, almeno fino a poco tempo fa, e comunque in maniera più contenuta. In entrambe le regioni l'inflazione è rimasta sotto controllo. Ciò è dovuto in parte a una riapertura ritardata e graduale delle economie dopo che il Covid-19 ha rallentato le pressioni sulla domanda, e in parte a sussidi più efficaci». «Per contro, nelle regioni CEEMEA e nei Paesi dell'America Latina l'inflazione si è più o meno mossa al rialzo con un certo anticipo, innescata da shock esterni e globali, amplificata da una marcata svalutazione delle divise, da una robustissima domanda interna e da mercati del lavoro saturi (CEE). Inoltre, alcuni Paesi emergenti hanno risentito di fattori idiosincratici (guerra in Russia, politiche non ortodosse in Turchia, crisi politica in Argentina e corsa del peso) che sono andati a sovrapporsi ai summenzionati driver sottostanti (squilibri tra domanda e offerta ecc.). Le banche centrali dei Paesi emergenti hanno reagito tempestivamente. In America Latina, l'inflazione sottostante da beni sta diminuendo grazie alla politica aggressiva delle banche centrali (ad es. BCB)». «Eppure, in Brasile l'inflazione da servizi sta salendo, con un impatto negativo sulla dinamica degli altri tipi d'inflazione. E grazie alle politiche della BCB (più i tagli alle imposte e ai prezzi del carburante), l'inflazione ha già iniziato a scendere mesi fa, ma a scapito della crescita. In conclusione, crediamo che l'inflazione ora rappresenti la fonte primaria di preoccupazione per i decisori politici in tutto il mondo, anche se i trend e i driver variano da regione a regione. Anche se l'inflazione sembra ormai aver raggiunto il picco in alcuni Paesi come gli Stati Uniti, nel breve termine rimarrà comunque al di sopra degli obiettivi delle banche centrali. Gli investitori dovrebbero quindi puntare ai rendimenti reali nonostante l'attuale decelerazione della crescita»](https://www.ripartelitalia.it/wp-content/uploads/2021/03/RSA.jpg)
I pm fiorentini Vito Bertoni e Giovanni Solinas hanno richiesto l’archiviazione al gip delle inchieste su decine di pazienti morti nelle Rsa e negli ospedali

Secondo quanto elaborato Unione italiana food, sulla base dei dati Istat sui primi sei mesi dell’anno, la pasta italiana è sempre più apprezzata all’estero. Nel

Se mi piacerebbe fare il ministro della Sanità? “Nella vita ci sono delle stagioni e ci si trasforma. Io sono passata attraverso il parlamento, sono

Il settore cosmetico italiano è in ripresa e l’emergenza sanitaria sembra ormai lontana. Il fatturato del settore raggiungerà i 13 miliardi di euro entro la
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Il caldo eccezionale registrato quest’estate ha provocato un importante aumento della mortalità in Italia. Le stime delle prime due settimane di luglio, nelle 33 città

La pandemia non è finita; in autunno e inverno ci si attende un nuovo “aumento di infezioni, ricoveri e decessi” da SarsCoV2 e perciò occorre
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«Inflazione, guerra, rischio recessione, Covid». L’Italia si trova di nuovo al centro di una serie di crisi concatenate. «Di questo passo, in autunno la gente

L’Agenzia europea del farmaco Ema monitora BA.2.75, la nuova sottovariante Omicron che in India sembra mostrare una capacità di crescita rapida. “Sì, è assolutamente una

Fare subito la quarta dose del vaccino anti-Covid-19 o aspettare, in autunno, il vaccino aggiornato contro la variante Omicron e le sue sottovarianti? Quello attuale

Nel 2015 la comunità internazionale si è impegnata a raggiungere, entro il 2030, 17 obiettivi per realizzare uno sviluppo sostenibile senza lasciare indietro nessuna persona.

In un anno sono state prodotte 13 miliardi di dosi di vaccino anti-Covid, a partire dal secondo quadrimestre del 2021 fino al termine del primo
Le precauzioni messe in atto per scoraggiare la trasmissione del Covid, come il distanziamento e le mascherine, «hanno ridotto drasticamente a livello globale la circolazione
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La pandemia non è finita. Nonostante le norme e le tensioni si siano molto allentate negli ultimi mesi, il Covid continua a muoversi e a

Crolla la domanda di trasporto pubblico locale (-47,9% sul 2019), ma non si arrestano gli investimenti nella mobilità urbana. In crescita bus a basse emissioni,

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![[L'analisi] Troppa richiesta e problemi di produzione. Ecco perché (troppi) farmaci non si trovano più](https://www.ripartelitalia.it/wp-content/uploads/2020/06/farmaci-vari_950x551.jpg)
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