
Emanuele Orsini: “Il negoziato sui dazi sia fatto a livello europeo, bisogna unirsi”
“Il negoziato sui dazi deve essere fatto a livello europeo, non ho dubbi, non è possibile che ogni paese si metta a fare il negoziato.

“Il negoziato sui dazi deve essere fatto a livello europeo, non ho dubbi, non è possibile che ogni paese si metta a fare il negoziato.

A memoria è difficile trovare nel dibattito pubblico italiano qualcosa di più stravagante della feroce contesa intorno al Manifesto di Ventotene. Ha distolto l’attenzione dal

Secondo Massimo Recalcati, l’immagine di un Biden senza più vigore e incapace di riconoscere la necessità del suo avvicendamento fotografa la dimensione melanconica nella quale

Scommettere che il riarmo sia un tema che possa spostare in modo significativo le intenzioni di voto degli elettori – scrive Alessandro Sallusti sul Giornale

I dazi del 25% decisi dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, stanno scuotendo in profondità l’intero settore dell’automotive, coinvolgendo non solo i costruttori di

Una vetrina piena di società italiane. È quella della nona edizione dell’annuale FT1000 Europe’s Fastest Growing Companies, l’indice del Financial Times – il quotidiano britannico

Su La Stampa, Giorgio Barba Navaretti elogia il presidente Mattarella, che ha stigmatizzato i dazi di Trump. “I mercati aperti corrispondono alla pace e ai

“La prima necessità del settore agricolo è di continuare a produrre, perché la drastica riduzione dei fitofarmaci, che era stata indicata dal Green Deal europeo,

A febbraio, l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, un aumento congiunturale sia nelle esportazioni (+2,8%) sia nelle importazioni (+0,8%). Su base

È ormai evidente – afferma Paolo Mieli sul Corriere della Sera – che gli Stati Uniti si accingono a imporre all’Ucraina un iniquo “accordo” con

Chiamare le cose con il loro nome, in politica, scrive Claudio Cerasa sul Foglio, non è solo un esercizio di stile, o almeno non dovrebbe

La Russia è in un’economia di guerra, nel bene e nel male. Nel bene perché le spese belliche fanno bene all’economia (vedi gli Stati Uniti

Il piano da 800 miliardi per aumentare le spese militari «è un primo passo» che «porterà enormi benefici all’industria della Difesa italiana». Per questo Manfred

Antonio Polito sul Corriere della Sera parla del ‘neo neutralismo’ come una nostra ‘antica tentazione’: “Lo vuole Trump. La Germania pure, e lo farà”. “Com’è

“La risposta ai dazi e l’esigenza di una Difesa comune sono circostanze nuove, epocali. Un riallineamento necessario tra Roma e Bruxelles. Che Giorgia Meloni, dal

Luca Iezzi su Repubblica chiede “un’operazione verità” sul Pnrr che, scrive l’editorialista, “ha avuto tanti genitori per poi finire orfano. Conte, Draghi, Fitto ne hanno

“Le priorità politiche non sono numerabili da 1 a 10. Così, mentre Bruxelles diffonde un piano di sopravvivenza ai cittadini dell’Unione europea, Franceschini annuncia al

Mario Sechi su Libero parla di ‘missione impossibile’ da parte del presidente francese: “Il generale Macron – scrive il direttore – è qualcosa insieme di

“La domanda può sembrare ingenua: in una situazione di allarme pre-bellico – come di fatto è rappresentata l’attuale fase – il “militare” prevale su ogni

“I dazi sono culturalmente inaccettabili. Illogici, se vengono applicati tra alleati che dovrebbero invece crescere insieme. Le parole del Capo dello Stato sono pienamente condivisibili.

“Il negoziato sui dazi deve essere fatto a livello europeo, non ho dubbi, non è possibile che ogni paese si metta a fare il negoziato.

A memoria è difficile trovare nel dibattito pubblico italiano qualcosa di più stravagante della feroce contesa intorno al Manifesto di Ventotene. Ha distolto l’attenzione dal

Secondo Massimo Recalcati, l’immagine di un Biden senza più vigore e incapace di riconoscere la necessità del suo avvicendamento fotografa la dimensione melanconica nella quale

Scommettere che il riarmo sia un tema che possa spostare in modo significativo le intenzioni di voto degli elettori – scrive Alessandro Sallusti sul Giornale

I dazi del 25% decisi dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, stanno scuotendo in profondità l’intero settore dell’automotive, coinvolgendo non solo i costruttori di

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“La prima necessità del settore agricolo è di continuare a produrre, perché la drastica riduzione dei fitofarmaci, che era stata indicata dal Green Deal europeo,

A febbraio, l’Istat stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, un aumento congiunturale sia nelle esportazioni (+2,8%) sia nelle importazioni (+0,8%). Su base

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“La domanda può sembrare ingenua: in una situazione di allarme pre-bellico – come di fatto è rappresentata l’attuale fase – il “militare” prevale su ogni

“I dazi sono culturalmente inaccettabili. Illogici, se vengono applicati tra alleati che dovrebbero invece crescere insieme. Le parole del Capo dello Stato sono pienamente condivisibili.
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