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[Il discorso] Il presidente Mattarella: «Dolore e sorpresa per gli scontri No Pass. Ma nessuno tenti di fermare l’occasione irripetibile di ripresa che gli italiani hanno ottenuto con i loro sacrifici»

Senso civico, fiducia nel futuro, disponibilita’ al cambiamento.  Le coordinate da seguire sono queste.

Gli scogli da evitare sono invece la fuga nel passato, la deriva antiscientifica. E la  violenza.

Tanto piu’ insensata oggi che i giorni piu’ bui sono  alle spalle. Sergio Mattarella lo ricorda nel corso dei suoi  impegni a Pisa, prima inaugurando l’anno accademico  dell’Universita’ e poi incontarando a San Rossore i giovani del  Progetto GiovanSi’, ai quali conferma che “siete i protagonisti  dell’oggi”. 

Un discorso forte, quello del Presidente della Repubblica, dopo recenti giornate segnate da tensioni e violenze. Tensioni che le cronache registrano anche oggi. 

Su tutto, sul richiamo a non cedere a illusorie evocazioni di  passate eta’ dell’oro, o alla deriva antiscientifica, c’e’  l’omaggio al senso civico degli italiani.

E la citazione di “uno  studente illustre” dell’ateneo di Pisa, quel Piero Calamandrei  che “nel ’46 parlava di quel momento come di un’occasione  irripetibile di rinnovamento dell’Italia”. 

“Siamo nuovamente in questa condizione – richiama Mattarella –  grazie alla scienza e alle vaccinazioni, al comportamento dei  nostri concittadini, alla coraggiosa scelta dell’Unione europea,  con grandi risorse consegnate. Abbiamo di fronte a noi la  possibilita’ irripetibile di rinnovare il nostro Paese”.

“Non  possiamo perdere questa occasione, danneggeremmo duramente i  giovani e le future generazioni. Dobbiamo collocarla a frutto,  condurla a buon risultato”, dice ancora. 

“Siamo ripartiti – segnala il Capo dello Stato – aprono le  Universita’, sono aperte le scuole, l’industria lavora a pieno  ritmo, la condizione economica del Paese e’ in crescita e –  rimarca – supera le speranze, ai massimi rispetto all’Europa”.   

Tutti indicatori che prendono ulteriore sostanza quando Mattarella li sintetizza dicendo che non solo “il Paese e’  ripartito” ma anche che “torna a respirare e a vivere”.

“C’e’ l’esigenza di contrastare la deriva antiscientifica che si registra un po’ ovunque, anche nel  nostro Paese, sia pure, per fortuna, in piccole dosi”. 

Mattarella coglie lo spunto nell’intervento della ministra per  l’Universita’, Maria Cristina Messa, per mettere in guardia da  quella “deriva antiscientifica che mira a bloccare il futuro e  porta a ricondurre tutto al passato”. 

“Dobbiamo molto alla scienza. Abbiamo attraversato un periodo  lungo, oltre un anno e mezzo che non dobbiamo dimenticare anche  per ripetto ai tanti morti che lo hanno caratterizzato”,  ammonisce il Capo dello Stato che passa in rassegna le fasi  salienti dei mesi piu’ duri alle spalle di tutti: “Rammentiamo  un periodo con centinaia di vittime ogni giorno, gli ospedali  stracolmi di pazienti di covid, i sanitari generosamente  impegnati fino allo stremo delle forze, con malati con altre  patologie che non potevano essere ricoverati, accertamenti  sanitari rinviati, con grave pregiudizio per la salute di varie  persone. Il Paese sostanzialmente chiuso, l’attivita’  industriale ridotta ai minimi, una drammatica perdita di posti  di lavoro”. 

“Tutto questo e’ alle nostre spalle – e’ il richiamo che arriva  allora dal Capo dello Stato, dal PalaCus dove si inaugura l’anno  accademico dell’Universita’ di Pisa – perche’ la scienza ci ha  consegnato i vaccini”.  Mattarella si richiama invece alle parole del Rettore  dell’Universita’, Paolo Mancarella – che descrive questo come un  anno “di un nuovo inizio” – per osservare che “lo e’, senza  alcun dubbio, lo sappiamo. Per le condizioni che abbiamo  attraversato e per quello che riaprire in pieno l’attivita’  accademica significa per il nostro Paese, oltre che – rileva  ancora Mattarella – per le Universita’”. 

“E’ un nuovo inizio, che sovente – sottolinea ancora – siamo  chiamati ad affrontare. La vita sovente ci pone davanti a nuovi  inizi”.   Proprio qui, nell’aprile dell’86, fu avviata la prima  connessione Internet italiana – il ‘ping’ dal Centro  universitario per il calcolo elettronico del Cnr di Pisa alla  stazione di Roaring Creek, in Pennsylvania – e Mattarella ne  trae uno spunto di riflessione, personale ma anche generale  quando spiega che lui aveva 45 anni, all’epoca: “E per me –  sottolinea – e’ stato un nuovo inizio anche quello, rispetto non  solo agli strumenti disponibili ma all’impostazione della vita  sociale”. 

 “Siamo sempre chiamati a nuovi inizi”, ribadisce Mattarella che  a questo punto cita parole che hanno mille e ottocento anni,  quelle di Gregorio di Nissa sul fatto che ‘si passa da un inizio  all’altro, una serie di inizi che non avra’ mai fine’. “Al di  la’ del significato spirituale – osserva – queste parole  esprimono una grande fiducia e apertura verso il futuro”. 

Ed e’ un ammonimento per mettere in  guardia “dalla pericolosa illusione del recupero dal passato di  presunte eta’ d’oro, di antichi fasti. E’ sempre un pericolo,  questo, che pone a rischio la proiezione verso il futuro,  cercando di volgere lo sguardo verso il passato”. 

Guarda a quello recente, il Capo dello Stato, passando in  rassegna le tappe di quella che e’ stata la via crucis che anche  il nostro Paese ha affrontato di fronte al covid e afferma che  “tutto questo e’ alle nostre spalle perche’ la scienza ci ha  consegnato i vaccini, perche’ le misure di prudenza, dai  distanziamenti alle mascherine, hanno sconfitto la diffusione  del contagio”.  Un cammino che ci mette davanti a una ripresa nella quale avere  fiducia, un orizzonte che si profila “anche grazie alla  saggezza, al senso di responsabilita’ della stragrande  maggioranza dei nostri concittadini”.

E allora, e’ il monito che  arriva dal Presidente della Repubblica, “soprende e addolora che  proprio adesso, in questi momenti, non quando erano momenti  dall’orizzonte oscuro, quando si temeva il crollo del Paese, ma  oggi, adesso, che vediamo una ripresa incoraggiante,  economicamnte, socialmente, culturalmente, in cui il Paese si  sta rilanciando esplodono fenomeni e iniziative di violenza, di  aggressiva contestazione”. 

Di fronte di questo, Mattarella mette invece cio’ che valorizza  come “la vera forza del nostro Paese”, ovvero “il senso civico  che la nostra gente esprime, coltiva, manifesta e pone in  essere”.

Un riconoscimente al “senso civico e delle comunita’”  dell’Italia che confida nella scienza e guarda al futuro, doti  rispetto alle quali il Presidente della Repubblica non manca di  ricordare che “gli Atenei sono un punto di formazione decisivo”. 

“La formazione, la trasmissione del sapere, del senso critico,  del senso verso il futuro, e’ compito degli atenei. Per questo  e’ importante quanto fanno”, dice ancora mentre condanna  l’insorgere “oggi, adesso, che vediamo una ripresa  incoraggiante, economicamente, socialmente, culturalmente, in  cui il Paese si sta rilanciando” di cio’ che individua come  “fenomeni e iniziative di violenza, di aggressiva  contestazione”. 

“Quasi a volere – denuncia – ostacolare, intercettare la ripresa  che il Paese sta vivendo e che deve essere condotta a buon fine.  Con fatica, con impegno ma – sottolinea – in maniera  indispensabile”. 

“Sono comportamenti – rileva il Presidente della Repubblica –  che creano allarme, o meglio che creano tristezza, non molto  allarme, perche’ si infrangono – rimarca – contro la  determinazione e il senso della responsabilita’, il senso civico  dei nostri concittadini, della stragrande parte, della quasi  totalita’ dei nostri concittadini”.

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