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Francesca Re David (segretaria Fiom): «Le aziende licenziano, ma non sono in crisi»

Una volta giunto al termine il provvedimento cautelativo del blocco dei licenziamenti, alcune aziende – che secondo i dati non risultano essere in crisi – hanno chiuso stabilimenti, mandando a casa i lavoratori. Conseguentemente, i sindacati hanno cominciato a protestare, mentre il governo pensa a nuove iniziative possibili da intraprendere per invertire questa tendenza.

«Whirlpool, Gianetti Ruote, Gkn, Timken non sono crisi industriali, continuano a realizzare utili», afferma la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David.

«Whirlpool proprio in questi giorni ha comunicato di aver aumentato i propri utili, compresi quelli fatti in Italia, addirittura del 20%. Mentre Gianetti Ruote, Gkn, Timken continuano ad avere commesse nel settore automotive, ma nonostante questo hanno deciso di chiudere per ragioni esclusivamente di profitto».

«Dietro ai licenziamenti non c’è un problema di efficienza delle imprese» sostiene il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella «ed infatti non siamo stati chiamati dai vertici di nessuna azienda, come succedeva in passato, a discutere di questioni di produttività o costo del lavoro. Le abbiamo sfidate a discutere ma non hanno inteso aprire una discussione. Avevano preso la decisione a prescindere. Non c’è una condizione economica dietro le chiusure». Ma allora andiamo a vedere i numeri.

Whirlpool

Nel secondo trimestre Whirlpool ha registrato una crescita delle vendite nette di circa il 32%, il margine sugli utili netti (Gaap, cioè in base ai principi contabili generalmente accettati degli Stati Uniti) è stato del 10,9%, l’utile netto per azione è passato da 4,042 dollari a 5,3204. Rivista al rialzo la stima sugli utili 2021 a 26,95 dollari ad azione (su basi Gaap). «Abbiamo ottenuto una crescita dei ricavi a due cifre, ampliato l’Ebit in ogni regione del mondo e generato un flusso di cassa significativo mentre ci muovevamo in un ambiente macroeconomico impegnativo», ha affermato Jim Peters, chief financial officer di Whirlpool Corporation.

«Guardando al futuro, siamo fiduciosi della nostra capacità di capitalizzare i miglioramenti strutturali che abbiamo apportato nella nostra attività negli ultimi anni e continuare a guidare il valore per gli azionisti».

Gkn

I primi mesi dell’esercizio 2021 hanno confermato il trend positivo in termini di consolidamento dei volumi rispetto a quanto consuntivato nell’ultima parte dell’esercizio 2020. Il primo trimestre ha evidenziato infatti un incremento del fatturato complessivo del 7% rispetto al periodo precedente e del 14% rispetto al budget. Questo consolidamento è in particolare riferibile alle vendite verso clienti terzi che incrementano del 17% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente e dell’11% rispetto al budget. Anche la marginalità lorda risulta in consolidamento, attestandosi al 15,4% dei ricavi (facendo segnare +1,1% rispetto al budget e +1,4% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.

Gianetti

Il gruppo Gianetti Fad Wheels, con una capacità produttiva superiore ai 2 milioni di pezzi all’anno attraverso i due stabilimenti di Carpenedolo (Brescia) e di Ceriano Laghetto (Monza Brianza), ha chiuso il 2020 con 56,253 milioni di euro di ricavi (-26,4%). In particolare, la crisi dovuta alla pandemia Covid-19 ha comportato per la Divisione di Ceriano Laghetto una contrazione del fatturato del 27%, con perdite per circa 16 milioni di euro negli ultimi 2 anni. La produzione dello stabilimento è scesa negli ultimi due anni da 670.000 ruote all’anno al minor numero di circa 410.000 ruote con la perdita di importanti commesse. Ma i clienti sono marchi storici come Volvo Group, Man, Iveco.

Timken

La Timken di Brescia, infine, è parte della multinazionale statunitense costruttrice di cuscinetti a rulli con sede a North Canton, Ohio, che nel 2020 ha realizzato un fatturato netto di 3.513,2 dollari (contro i 3.789,9 del 2019), Ebitda di 658,9, un utile per azione di 4,10 dollari e un dividendo in crescita a 1,13 dollari (contro 1,12 del 2019). Nell’anno della pandemia – scrive il gruppo – l’azienda ho mostrato una resilienza senza precedenti. Nonostante l’entità delle sfide affrontate a livello globale, ha saputo rispondere in modo deciso. Timken Italia ha chiuso il 2020 con un fatturato di 16,6 milioni e una perdita di 2,2 milioni.

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