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Fiorella Crespi (Polimi): «Negli uffici vuoti non si fa innovazione. Rientrare in presenza, ma in sicurezza»

Più lavoratori in presenza, ma lo smart working esisterà ancora. Per Fiorella Crespi sono ancora pochi gli uffici in grado di garantire il ritorno in presenza nella massima sicurezza. La direttrice degli osservatori Smart working e Hr innovation practice del Politecnico di Milano, in un’intervista al Sole 24 Ore, propone quella che per lei è l’unica soluzione possibile in questo momento.

«Sono poche le aziende che hanno spazi tali per poter dire: “rientrate tutti, l’ufficio è sicuro”. L’unica soluzione è un rientro graduale, con turni, raggruppati in macro gruppi, in giorni stabiliti. Situazioni più facili da gestire con l’aiuto della tecnologia».

C’è voglia di ritorno alla normalità, ma la situazione Covid non lo permette ancora nei canoni abituali. La situazione delicata accompagnerà ancora per mesi il mondo del lavoro, che dovrà trovare il giusto equilibrio, nella speranza che la situazione sanitaria non peggiori nuovamente. Lo smart working, strumento prezioso in periodo di lockdown, è stato capace di permettere il lavoro a distanza nel periodo più duro della storia del Paese e del Mondo. Ma non potrà durare in eterno, soprattutto perché l’innovazione passa dagli uffici.

«Negli uffici vuoti non si fa innovazione. Nel lungo periodo, il lavoro da casa rischia di compromettere per sempre la capacità di innovare di un’organizzazione. Le aziende lo hanno capito e stanno cercando di stimolare le persone a rientrare. Ma devono garantire che questo avvenga in sicurezza».

Secondo Crespi, aumenterà il numero di lavoratori in presenza, ma non diminuirà quello di chi lavora da casa. E per questo molte aziende It stanno potenziando ulteriormente i propri sistemi di videoconferenza.

«Bisognerà far dialogare i lavoratori in presenza con chi è a casa: c’è chi sta pensando di allestire spazi sicuri per favorire, con le opportune tecnologie, queste riunioni ibride».

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