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[Lo studio] Inflazione, allarme Natale: gli italiani spenderanno 1,4 miliardi in più. Ecco tutti i prezzi in aumento e perché

Secondo quanto affermato da Codacons e Coldiretti, questo Natale ci costerà quasi 1,4 miliardi in più rispetto a prima della pandemia.

Dalla pasta al pandoro, passando per la carne e il pesce, sono previsti aumenti in tutto il settore alimentare. Ma anche per i regali, gli addobbi per la casa e i viaggi. Crescerà il costo del cibo, ma anche quello degli imballaggi.

Per una bottiglia di pomodoro sarà più alto il prezzo del contenitore rispetto al contenuto. Ulteriore conseguenza dell’effetto domino scaturito prima con i rincari energetici, poi con quelli dei carburanti e delle materie prime.

L’associazione dei consumatori ha realizzato uno studio per verificare come questi aumenti potrebbero ripercuotersi sulle spese delle famiglie durante le feste invernali. Mentre i rappresentanti degli agricoltori hanno evidenziato che i rincari si riflettono «sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli».

Solo per il cenone o il pranzo di Natale, brindare con lo spumante o degustare il vino costerà l’1,5% in più, mentre addentare la pasta e il pane il 10%. Le famiglie si troveranno a sostenere una spesa di 922,5 milioni per pesci, carni e salumi (+2,5%) e di 493 milioni per ortaggi, frutta fresca e secca (+2,7%).

La differenza rispetto a due anni fa sarà di 99 milioni. Invece coloro che decideranno di andare al ristorante spenderanno 8,37 milioni in più.

Ragionando sugli aumenti, si può notare come non pochi settori siano in fibrillazione.

Riguardo agli alimenti, produttori e distributori hanno sottolineato che i rincari delle materie prime, tra le quali spiccano farine, oli e burro, potrebbero determinare incrementi per i prezzi di molti prodotti. Per il panettone si ipotizza un +20%. Da settimane in Europa imperversa l’emergenza per il caro-energia. In Italia le tariffe della luce e del gas a inizio mese sono cresciute del 29,8% e del 14,4%. Aumento che avrebbe potuto essere maggiore, se il governo non fosse intervenuto stanziando oltre 3 miliardi.

Dopo che a giugno aveva già messo sul piatto 1,2 miliardi. Stefano Besseghini, il presidente dell’Arera, l’authority del settore energia, ha messo in guardia rispetto a nuovi rincari, tra il 30 e il 40%, per il prossimo trimestre.

Sulle cause della crescita del prezzo del gas, il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha precisato che la transizione energetica «pesa per il 20%». E ha aggiunto che «l’Italia ha riserve fino all’80%, altri Paesi del Nord Europa hanno problemi e in larga parte c’è un problema di domanda e offerta».

Prendendo in considerazione i carburanti, emerge che la benzina costa il 24,7% in più, mentre il diesel cresce del 26,4%. Incrementi che non solo incidono sugli spostamenti delle persone e su tutto il comparto dei trasporti, ma anche sui prodotti che viaggiano sui camion (in Italia accade per l’85% delle merci). Per contrastare questi aumenti, il governo france se ha annunciato che darà 100 euro ai cittadini che guadagnano meno di duemila euro netti al mese. In tutto, secondo le stime, la misura riguarderebbe 38 milioni di persone. Il contributo sarà esentasse e costerà all’erario 3,8 miliardi.

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