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[L’intervista esclusiva] Barbara Floridia (Sottosegretaria all’Istruzione): «2 miliardi investiti per riaprire in presenza. Vi spiego perché il mondo della scuola dimostra di essere un esempio per tutto il Paese»

Riapertura delle scuole, vaccinazioni, Piano Rigenerazione Scuola e Mobility Manager. Sono alcuni degli argomenti che abbiamo affrontato insieme all’onorevole Barbara Floridia, Sottosegretaria al Ministero dell’Istruzione, che ha concesso un’intervista in esclusiva all’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia.

D. Sottosegretaria Floridia, la ringraziamo per la sua disponibilità. Non possiamo che cominciare dall’attualità più recente e dalla prossima riapertura delle scuole. A che punto siamo? È tutto pronto?

Quest’estate è stato fatto un grande lavoro dal Ministero dell’Istruzione e dalle scuole, insieme agli Enti locali. Abbiamo investito 2 miliardi per la riapertura delle scuola in sicurezza e in presenza. Questo, unito a quanto di buono è già stato fatto lo scorso anno e alla campagna di vaccinazione, che ha dato ottimi risultati, mi dà piena fiducia su un rientro a scuola ordinato, sicuro e in  presenza per tutti”.

D. La necessità della didattica in presenza trova il suo contraltare nella garanzia di sicurezza per docenti e alunni. La campagna di vaccinazioni sta sicuramente dando una grande mano in questo senso, ma sarà sufficiente?

“Il mondo della scuola ha ancora una volta dato l’esempio al Paese, a partire dal personale scolastico, vaccinato al 92%, fino agli studenti: il 70% dei giovani fra i 16 e i  19 anni ha fatto la prima dose. Questo fa la differenza nel livello di sicurezza che avremo a scuola. Ricordiamo che già lo scorso anno, senza vaccini, le scuole erano fra i luoghi più sicuri in termini di contagi. Questo però non basta e lo sappiamo bene. Al Ministero abbiamo lavorato intensamente, insieme alla comunità scolastica, per mettere a punto altre misure volte a garantire la sicurezza di studenti e personale. Cito il green pass obbligatorio a scuola, i tamponi salivari a campione, l’organizzazione della mobilità per alleggerire i mezzi pubblici, le risorse per nuove aule e spazi per la didattica, i tavoli prefettizi nei quali sono stati definiti i piani per la mobilità degli studenti”.

D. L’Unione Europea ha iniziato a inviare i primi bonifici per il PNRR. Ci sono alcune problematiche nella scuola che durano ormai da diverso tempo, come il divario tra Nord e Sud, la dispersione scolastica, la qualità dei docenti e la difficoltà del loro reperimento. Quanto effettivamente si potrà fare su queste problematiche grazie alle nuove risorse finanziarie?

“Conosciamo questi problemi e nel PNRR abbiamo inserito diversi investimenti dedicati alla loro risoluzione. Per ridurre il divario Nord – Sud abbiamo previsto 1,5 miliardi, da destinare al potenziamento delle competenze di base degli studenti e al contrasto alla dispersione scolastica. Quasi un miliardo  è destinato all’estensione del tempo pieno anche con l’implementazione delle mense scolastiche, misura importante per contrastare la dispersione, soprattutto al Sud. Diverse voci di investimento sono destinate anche alla formazione iniziale e continua dei docenti. Queste risorse, insieme ai concorsi, che abbiamo fortemente voluto, contribuiscono ad innalzare la qualità dell’insegnamento a beneficio dei nostri studenti”.

D. Un’iniziativa importante presentata a giugno dal Ministero dell’Istruzione riguarda proprio il Piano “RiGenerazione Scuola”. A luglio il Ministro ha firmato il decreto per istituire il Comitato Tecnico-Scientifico che ne curerà l’attuazione in coerenza con il PNRR e l’Agenda 2030. La scorsa settimana c’è stata la prima seduta del Comitato. Siamo sulla buona strada per un vero cambio di passo nella scuola? Quali sono le iniziative previste?

“Nello scorso anno scolastico abbiamo introdotto l’educazione ambientale all’interno  dell’educazione civica.  Una svolta decisiva che ha reso l’educazione alla sostenibilità obbligatoria nelle scuole. Con Rigenerazione scuola  abbiamo fatto un ulteriore, importante, passo per l’educazione alla sostenibilità per insegnare ai nostri ragazzi un nuovo sistema di abitudini sostenibili, un diverso modo di abitare il mondo. Ogni aspetto della vita scolastica, compresi i pasti e il tragitto casa-scuola, viene rivisto alla luce dei principi che sono alla base  del Piano. Gli stessi edifici scolastici saranno sostenibili, ad alta efficienza energetica e circondati dal verde, ove possibile. Qui siamo oltre l’educazione ambientale vista come materia a parte. La Transizione ecologica e culturale supera la concezione legata all’educazione ambientale perché richiede un approccio sistemico ai problemi che dobbiamo affrontare”.

D. Lo stesso decreto ha istituito la Green Community per favorire la transizione ecologica e culturale nelle scuole. Ci può spiegare nel concreto di cosa si tratta?

“La ‘green community’ metterà a disposizione delle scuole esperti ambientali dei più importanti enti di ricerca pubblici e privati per supportare le iniziative didattiche dei docenti, si parlerà, infatti, di economia circolare, biodiversità, capitale naturale del nostro Paese e cambiamenti climatici. Sono soggetti con i quali interloquisco da tempo. Le intelligenze di tutti coloro che da anni si occupano della questione ambientale sono preziose. Metterle insieme e a disposizione delle scuole fornirà un formidabile impulso all’educazione alla sostenibilità”.

Tema anche fortemente legato alla ripartenza del mondo della scuola è quello dei trasporti. In questo senso, l’istituzione del Mobility Manager sarà risolutiva? Le scuole si stanno attrezzando in questa direzione?

“La scuola, per garantire un corretto e sicuro avvio dell’anno scolastico, ha affrontato molteplici problemi,  anche non direttamente attinenti alla propria sfera di azione, ma in uno spirito di sincera collaborazione con tutti gli interlocutori istituzionali e territoriali. Il tema dei trasporti è stato tra questi uno dei più complessi. Il Mobility Manager, coadiuvato da un apposito software, avrà la possibilità di conoscere i flussi della popolazione scolastica e quindi di poter proporre e suggerire i percorsi migliori sia agli studenti che al personale per il tragitto casa-scuola-casa. Questo software si chiama ‘Mobilità Green’ e promuoverà la scelta di percorsi sostenibili. I dati e le informazioni che il software elaborerà saranno utili per  coordinare efficacemente i trasporti e gli spostamenti rendendo più proficua l’interlocuzione con gli Enti locali,  le aziende di trasporto, oltre che fra i diversi istituti presenti nel medesimo Comune. 

I percorsi elaborati includeranno piste ciclabili, percorsi pedonali e linee urbane di trasporto pubblico presenti nel territorio. Grazie ad una conoscenza così approfondita della mobilità del territorio si potranno anche segnalare agli uffici scolastici regionali i problemi legati al trasporto, a partire da quello dei disabili”.

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