L’Italia è un Paese “in piena crisi demografica” dove “le donne non fanno figli, a differenza degli altri paesi europei, dove sono più numerose le donne che lavorano”. È quanto emerge da un’indagine dell’Ufficio Studi di Confcommercio, secondo cui per creare le condizioni per avere più figli servono “più lavoro, più welfare, più strumenti di conciliazione lavoro-famiglia”.
La ricerca presentata oggi ad Arezzo al Tdlab 2023, il meeting nazionale delle donne imprenditrici di Confcommercio, rivela che Paesi come Danimarca, Svezia e Islanda hanno un indice di fertilità all’1,7% rispetto all’1,2% dell’Italia, e hanno il 77% di tasso di partecipazione al lavoro, contro il 49% dell’Italia. Spostare il tasso di partecipazione femminile dell’Italia al 60% della media europea o al 65% della Germania “non garantirebbe di avere mediamente più figli per donna – si legge in una nota di sintesi -, ma aprirebbe sicuramente una possibilità”.
In generale il tasso di occupazione delle donne in Italia, spiega Confcommercio è pari al 43,6% contro una media europea del 54,1%. “Se il tasso di disoccupazione femminile in Italia (11,1%) venisse portato al valore europeo (7,2%), si avrebbero 433mila donne occupate in più; nel confronto tra le macroaree italiane, il tasso di occupazione delle donne al Sud è pari al 28,9% contro il 52% del Nord”. Su 100 donne che lavorano alle dipendenze, emerge dal report, 75 sono occupate nel terziario di mercato.