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Restano invariati nel II trimestre i criteri di offerta del credito alle imprese | L’analisi di Banca d’Italia

BLS-Aprile-2025

Le condizioni di offerta del credito alle imprese nel trimestre in corso restano invariate.

Lo segnala la Banca d’Italia che, nell’ambito dell’indagine sul credito bancario nell’area dell’euro, sonda le banche italiane (i tredici principali gruppi nazionali).

Criteri invariati anche per i mutui, mentre un irrigidimento dell’offerta si segnala per il credito al consumo.

Per quanto riguarda il primo trimestre dell’anno, l’indagine di via Nazionale segnala condizioni di offerta invariate ma “un lieve effetto restrittivo riconducibile al peggioramento della situazione e delle prospettive economiche generali e di particolari settori o imprese”.

Sempre nel periodo gennaio-marzo, si legge, i criteri di offerta sui prestiti alle famiglie per acquisto di abitazioni e per finalità di consumo sono stati lievemente irrigiditi.

L’indagine della Banca d’Italia, quindi, non vede segnali di stretta creditizia per le imprese che, come indicato anche dal Bollettino economico di via Nazionale la scorsa settimana, continuano a mostrare una domanda di credito fiacca.

Dall’indagine diffusa oggi emerge che la domanda di finanziamenti da parte delle imprese nel primo trimestre è rimasta invariata: “l’impatto positivo legato alle maggiori necessità per investimenti fissi e al minor livello dei tassi di interesse è stato compensato da quello negativo dovuto alle minori esigenze per finanziare scorte e capitale circolante e al maggiore ricorso all’autofinanziamento”.

Dal Bank Lending Survey della Banca d’Italia emergono poi altre considerazioni sul settore bancario riguardanti la raccolta.

Le condizioni di accesso al finanziamento degli istituti di credito sono migliorate nel primo trimestre 2025, principalmente grazie alla capacità di trasferire il rischio di credito fuori bilancio e ai titoli di debito a medio-lungo termine.

Nel trimestre in corso le condizioni di accesso alla raccolta registrerebbero variazioni nel complesso contenute, con un ulteriore miglioramento nella capacità di trasferire il rischio di credito fuori bilancio.

Nei sei mesi terminanti in marzo, aggiunge la Banca d’Italia, le variazioni del portafoglio di attività di politica monetaria dell’Eurosistema hanno esercitato un effetto lievemente positivo sulle consistenze di obbligazioni sovrane dei paesi dell’area dell’euro detenute dalle banche, sulle plusvalenze e sui coefficienti patrimoniali.

L’impatto sulle condizioni di finanziamento e sulla redditività complessiva è stato invece leggermente negativo.

Le banche si attendono effetti simili anche nei prossimi sei mesi.

Un’altra valutazione che emerge dal sondaggio presso i primi tredici gruppi bancari italiani riguarda i crediti deteriorati.

Nel primo trimestre del 2025 la quota di non performing loans e gli altri indicatori della qualità del credito non hanno esercitato alcun impatto sulle politiche di offerta.

Le banche si attendono per il trimestre in corso un effetto lievemente restrittivo sulle politiche di offerta per il credito al consumo destinato alle famiglie.

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