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Mauro Corrada (ceo Duff & Phelps Real Estate Advisory Group): «Con la pandemia è aumentata la necessità di abitazioni più grandi»

Il settore immobiliare è riuscito a limitare i danni della pandemia: a sostenerlo è l’analisi realizzata da Duff & Phelps Real Estate Advisory Group, divisione di Kroll, società leader globale nella fornitura di servizi e prodotti digitali legati alla governance, alla mitigazione del rischio e alla trasparenza, che ha stimato, in Italia, un fatturato delle transazioni oltre i 105 miliardi di euro, contenendo la flessione, rispetto al 2019, al -7,7%. La stima del fatturato delle transazioni relativo all’asset class residenziale è pari a 91 miliardi di euro, rappresentando così l’86% del valore totale, contenendo la contrazione rispetto al 2019 a -6,7%, una performance migliore rispetto a quella del settore immobiliare nel suo complesso. 

Un dato che certifica il trend italiano, riportato anche dagli ultimi dati elaborati da Eurostat, secondo cui l’Italia continua ad essere uno dei paesi europei con la percentuale più alta di abitanti che vivono in case di proprietà: il dato nazionale si attesta infatti al 72,4%, superiore sia alla media europea del 70%, che ai livelli registrati da Francia (65,2%), Gran Bretagna (63%) e Germania (51,5%). Le prospettive future sembrano poter essere orientate a un cauto ottimismo per gli investimenti in ambito residenziale, con un rinnovato interesse da parte degli investitori istituzionali, sia esteri che italiani.

Un asset class già oggetto di numerose trasformazioni, che ora rileva una maggiore attenzione ai servizi su misura per i residenti, alla qualità dell’abitazione, al comfort termico, acustico e tecnologico (in particolare in ambito domotica), alle soluzioni legate alla sostenibilità ambientale, alla dotazione di ambienti esterni privati o di spazi comuni nel fabbricato e servizi quali ad esempio la guardiania evoluta/concierge, fitness center, spazi per bambini e baby-sitter, locker/pickup point per e-commerce e colonne per ricarica di veicoli elettrici. Con la pandemia e le conseguenti misure introdotte per il suo contenimento, gli immobili sono stati ripensati, abbracciando le esigenze legate al distanziamento alla Dad e al remote working. La casa, insomma, ha assunto ancor di più un ruolo centrale. Questo rende indispensabile una sempre maggiore sinergia tra la parte progettuale e quella gestionale nelle fasi di progettazione e realizzazione di un asset.

Recenti trend hanno inoltre posto l’accento sul concetto di “prossimità”, sfruttando la mobilità sostenibile, al fine di rendere raggiungibili in poco tempo tutti i servizi necessari per una migliore qualità della vita, per lo svago e per il lavoro e con l’obiettivo di realizzare quartieri residenziali integrati e sostenibili sia da un punto di vista ambientale che sociale. Così ha constatato Mauro Corrada, ceo di Duff & Phelps Real Estate Advisory Group, divisione di Kroll. «In ambito residenziale, abbiamo rilevato una maggior sensibilità da parte della domanda alla qualità, comfort e contesto in cui è inserita l’abitazione, con una richiesta per tagli dimensionali più grandi – privilegiando quadrilocali rispetto a bilocali e trilocali -, per stanze plurifunzionali e per spazi esterni privati. Sia lato investitori che lato domanda sembra inoltre crescere l’interesse verso abitazioni moderne in affitto e seconde case – in affitto e di proprietà – con standard evoluti. È anche aumentata l’attenzione alla flessibilità, alle ibridazioni funzionali/fusione tra destinazioni, come quelle tra residenza e hotel, uffici e hotel, centri commerciali e uffici e alla continua clusterizzazione e specializzazione»

Diventano così necessarie delle residenze “specializzate” per periodi determinati di vita (come le soluzioni per student housing, micro-living, senior housing, serviced apartment e short stay), oltre che ad abitazioni “generaliste e flessibili”. È inoltre cruciale agevolare grandi progetti di rigenerazione urbana di interi quartieri, non più rispondenti alle attuali esigenze abitative, con nuova edilizia più efficiente energeticamente, moderna ed in grado di offrire una qualità della vita superiore. Si potrebbe pensare, in questo senso, a un incremento dei premi volumetrici e dei benefici fiscali per incentivare la riqualificazione, come l’eliminazione degli oneri di urbanizzazione per interventi di sostituzione dell’esistente. Aumenta inoltre l’attenzione verso la valorizzazione dell’hinterland e la creazione di vere città metropolitane con investimenti finalizzati a ridistribuire la ricchezza generata da alcuni poli attrattori sul più ampio territorio tramite piani territoriali e investimenti infrastrutturali. 

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