“Il presidente Putin ha parlato singolarmente con ciascuno di noi, dimostrando di conoscere nel dettaglio i dossier di tutti i settori. Ci sono pochi leader così preparati in giro. L’incontro è andato benissimo e in un momento così difficile per l’economia del Paese è una buona notizia”.

Lo afferma Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia e ad di Cremonini, in una intervista alla ‘Stampa’ commentando il vertice italo-russo e dicendosi “sinceramente stupito da tutto questo clamore, era solo un incontro d’affari”.

Per il manager “le tensioni internazionali non c’entravano. Era un incontro, come ne abbiamo avuti altri, tra i rappresentanti di due Paesi importantissimi, con investimenti reciproci che valgono 8 miliardi di euro. Si è parlato in modo proficuo di come migliorare le relazioni commerciali, nell’interesse di entrambe le parti. Nell’agroalimentare, ad esempio, abbiamo forti sinergie grazie al Fondo di investimento di Stato russo che partecipa realtà come Barilla e Cremonini e possiamo aiutare la Russia ad aumentare la produzione interna. Ma c’è da risolvere la questione dei dazi che ci è già costata esportazioni per 1,6 miliardi”.

Ricordando che “anche Germania e Francia stanno avendo incontri simili in queste settimane” Scordamaglia parla quindi del nodo energetico: “L’impennata del costo dell’energia sta diventando un problema insostenibile, anche nel nostro settore ci sono filiere che rischiano di non farcela. Dialogare con un grande produttore come la Russia in questa fase è necessario. Però l’Italia dovrebbe anche ridurre la propria dipendenza sia sul fronte dell’energia che delle materie prime: bisogna tornare ad aumentare le estrazioni di gas e migliorare l’autosufficienza alimentare”.