Pare che il governo sia a caccia di nuove entrate da tasse per finanziare i vari sconti fiscali e i regimi speciali concessi l’anno scorso. Tutto ciò è comprensibile tenendo conto che senza decontribuzione forse anche i lavoratori a basso salario si accorgerebbero che il loro redditi hanno perso circa il 10 per cento di potere d’acquisto negli ultimi 3 anni. Togliere questa foglia di fico ora renderebbe palese la perdita ed evidente la fonte della nostra competitività: l’impoverimento occulto dei lavoratori.
Si parla di una mega tassa sul fumo che, come al solito, viene reputata sacrosanta per le esternalità negative (visti i divieti ormai si tratta solo di spesa sanitaria). L’argomento però, considerando le tasse sul fumo ormai puzza molto di moralismo. Inoltre, la tassa sul fumo probabilmente avrebbe un potente effetto regressivo a meno che venisse applicata anche sulle borghesissime nuove sigarette elettroniche, quelle socialmente ammissibili. A fumare ancora il vecchio sporco tabacco sono più spesso i meno abbienti.
Farei un’altra proposta più efficiente ed equa. Una sovratassa sui SUV (o meglio, sul peso dei veicoli). Un recente articolo dell’Economist svela una verità ovvia ma che nessuno racconta. Ogni veicolo ‘pesante’, non solo SUV, se coinvolto in un incidente salva i viaggiatori della auto in oggetto anche ad alte velocità, ma uccide con ogni probabilità i viaggiatori delle altre macchine coinvolte. Un’auto molto pesante (sopra i 3000 kg) genera in incidenti 7 volte più morti in media di un veicolo di dimensione media (attorno ai 1500 kg). Questa sì che è una esternalità che vale la pena di correggere! È proprio il peso dell’auto, infatti, che protegge il proprietario ma uccide gli altri.
Oggi il bollo auto è commisurato alla potenza del veicolo (che è in parte proporzionale al peso) e alla classe di consumo (le classi euro). Complessivamente siccome è plausibile che i meno abbienti cambino auto meno spesso e abbiano auto più vecchie, a parità pagano di più. La proposta è di aggiungere una sovratassa sul peso dell’auto a vuoto a partire da 2000 kg. Non si paga niente sotto (quindi probabilmente il 60% degli automobilisti non pagherebbe niente di più).
L’Italia è il grande paese europeo con la più alta densità di auto, 67 ogni 100 abitanti, e di queste circa il 40% sono classificate come SUV. Se prendiamo questo 40% come stima dei veicoli sopra i 2000 kg, circa 16 milioni di veicoli pagherebbero la sovratassa. Immaginando una tassa di 20 centesimi per ogni kg eccedente i 2000, e una media di 500 kg eccedenti avremmo quindi 100 euro di sovratassa media (ma qualcuno ovviamente pagherebbe molto di più). Il gettito sarebbe di 1,6 miliardi, mica male! Sarebbe un bel modo facile, peraltro, di finanziare un aumento del Fondo Sanitario, una volta tanto, considerando che il bollo è una tassa regionale e l’esternalità che corregge ha che fare con la salute pubblica, gli incidenti uccidono e feriscono.
Questa tassa avrebbe anche due altri aspetti desiderabili. Da un lato potrebbe frenare l’irresistibile appetito degli italiani per veicoli ‘monstre’, che ingolfano le nostre città. In effetti sono anche scelte razionali, considerando che tutti preferiamo essere sulla macchina che uccide e non su quella su cui si viene uccisi. Chi compra una auto enorme sta in effetti scegliendo di diminuire la probabilità di morire in un incidente a costo di aumentare la probabilità di uccidere qualcuno. Nel 2023 quasi il 60% dei veicoli immatricolati è un SUV.
Dall’altro è chiaramente una imposta che colpisce maggiormente i ricchi, al contrario delle normative sull’efficienza dei consumi. Unica avvertenza: dovrebbero essere esenti i soggetti che più probabilmente hanno bisogno dell’auto pesante per ragioni inerenti al territorio. Ad esempio, bisognerebbe esentare dalla sovratassa i residenti delle zone montane (comuni sopra 800 mt di altitudine per esempio).
Confesso di essere un fumatore (di sigari) e quindi in conflitto di interessi, ma a occhio, mi pare che questa tassa sia un poco poco più equa ed efficiente.








