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Bonetti (Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia): «Per l’edilizia scolastica serve il Mes»

Per l’apertura delle scuole “la questione delle infrastrutture è centrale: penso all’arredo scolastico e all’uso di mascherine là dove non è possibile il distanziamento, certo se avessimo avuto un’edilizia scolastica all’altezza oggi saremmo in una condizione migliore. Abbiamo davanti una sfida importante: nei mesi che ci aspettano dobbiamo pensare a una riqualificazione non solo sul fronte della sicurezza, ma all’ideazione di luoghi educanti. Per farlo dovremo utilizzare il Recovery Fund, il Mes, tutti gli strumenti a disposizione”. Lo afferma la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti in un’intervista a ‘La Stampa’.

Tamponi a tappeto per tutti? “Questa era la proposta di Matteo Renzi e Italia Viva, ma non è stata considerata. Ho proposto di offrire un riferimento di personale sanitario non solo alle famiglie, attraverso il pediatra di base, ma di far sì che per le scuole ci sia un personale dedicato e percorsi veloci per effettuare tamponi a bambini con sospetto di contagio. Non si faranno a tappeto, ma là dove ci sono criticità”.

I genitori dei bambini che dovessero finire in quarantena “avranno diritto a un congedo retribuito, stiamo già preparando la norma: ho parlato con i ministri Gualtieri e Catalfo per le coperture”.

E sui bambini più fragili precisa: “Quei bambini e le loro famiglie sono stati i più colpiti dalla solitudine con la chiusura dei supporti loro dedicati. Ora i supporti sono riaperti. La prima cosa, di nuovo, è sostenere economicamente spazi e occasioni, in modo che gli aiuti arrivino facilmente alle famiglie”.

Nell’intervista la ministra conferma l’attenzione per la situazione delle donne: “Abbiamo inserito nel Family Act la riforma dei congedi parentali, introducendo meccanismi di premialità perla condivisione dei congedi, azioni integrate per facilitare il rientro al lavoro dopo la maternità, decontribuzione del lavoro femminile, incentivi all’imprenditoria femminile, formazione nei nuovi settori della tecnologia, del digitale e delle Stem. Sulla scorta dell’esempio francese, inoltre, stiamo pensando a un sistema di decontribuzione del lavoro domestico”.

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