Bisogna lavorare per il futuro sulla questione di come si torna a un sistema pienamente contributivo. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in una intervista a Unomattina aggiungendo che bisogna superare alcune distorsioni presenti nella legge Fornero.
La prima distorsione – ha spiegato, è che lavoratori che fanno lavori diversi sono trattati allo stesso modo mentre chi svolge lavori più faticosi “ha un’aspettativa di vita più bassa” e che le donne sono trattate allo stesso modo degli uomini pur avendo un carico familiare maggiore.
La seconda – ha proseguito – “riguarda il tema della flessibilità. Se si va verso un sistema contributivo è ragionevole che chi va in pensione prima prenda meno. La terza questione, forse la più importante, ha detto, riguarda il fatto che in prospettiva chi lavora oggi con salari bassi e discontinuità occupazionale rischia di arrivare alla pensione con assegni bassissimi o rischia proprio di non poterci andare.
Si tratta – ha concluso – anche dei quarantenni e quarantacinquenni di oggi. Dobbiamo pensare di correggere questo aspetto da oggi. Il termine della discussione è i primi mesi del prossimo anno in modo di mettere dei punti fermi nei prossimi bilanci. Credo che questo abbia migliorato il clima con le parti sociali”.