Terminato il periodo di piogge intense, questa settimana sono previste le prime ondate di caldo che investiranno tutta l’Italia. Con l’arrivo di un anticiclone africano le temperature toccheranno i 40 gradi, ben 10 gradi al di sopra della media del periodo. “La situazione può diventare pericolosa per chi opera quotidianamente all’aperto -lancia l’allarme con Adnkronos/Labitalia il segretario nazionale FenealUil Stefano Costa, responsabile per la salute e sicurezza – come la maggior parte dei lavoratori e delle lavoratrici nel settore delle costruzioni e del lapideo”.
“Con il grande caldo – spiega Costa – arriva la solita ‘emergenza’, che non viene mai affrontata in maniera strutturale. I picchi di calore non sono certo una novità in Italia, ma manca ancora un intervento normativo a livello nazionale per gestire adeguatamente il fenomeno, modificando stabilmente l’organizzazione del lavoro nei periodi più caldi dell’anno”, aggiunge ancora.
“Come FenealUil ribadiamo al Governo Meloni -spiega il sindacalista- le nostre richieste: interruzione delle attività lavorative durante le ore più calde, riprogrammandole ove possibile in altri orari oppure sospendendole, ricorrendo alla Cigo (cassa integrazione guadagni ordinaria); permettere a lavoratori e lavoratrici cambi di mansione e riduzione delle esposizioni al calore; messa a disposizione di acqua e liquidi per re-integrare sali minerali e vitamine e soprattutto, di adeguati dpi, comprese le creme solari, per prevenire l’insorgere di patologie tumorali e di altre malattie professionali, spesso sottovalutate anche dai datori di lavori più accorti”, conclude il segretario nazionale FenealUil, Stefano Costa.