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Stefano Bonaccini (presidente Emilia Romagna): «Paese troppo diseguale, serve strategia per il Sud»

La questione meridionale non è una novità e diventa ancora più stringente nel contesto di grave crisi, innescata da Covid-19. A chiedere uno sforzo ulteriore per affrontare e comare il gap è Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e dei presidenti di Regioni, intervistato dal quotidiano la Stampa.
“Al Paese, troppo diseguale, ingiusto e inefficiente, occorre una strategia per il Mezzogiorno, perché con un solo motore il Paese non potrà mai marciare a pieno regime – sostiene Bonaccini – peraltro, il divario territoriale e sociale determina non solo sperequazioni inaccettabili, ma inceppa anche il motore del Nord. Ciò detto, più che con fiscalità di vantaggio per aree, settori o categorie, sono convinto che il lavoro si crea con gli investimenti pubblici e privati”.
Il presidente dell’Emilia Romagna ricorda che stiamo vivendo una “pandemia senza precedenti” e che “tutelare il lavoro è una priorità assoluta, al Sud come al Nord”.
Secondo Bonaccini, “il blocco dei licenziamenti è voluto anche da tante associazioni imprenditoriali che sanno benissimo che tante piccole imprese, il 90% del nostro sistema, vanno accompagnate con risorse pubbliche per intercettare il rimbalzo che ci sarà nel 2021. È un investimento indispensabile per evitare troppi licenziamenti che oggi sarebbero certi, creando il baratro sociale – continua – nell’emergenza bisogna fare il possibile e l’impossibile per salvare le nostre imprese con i lavoratori dentro”.
“L’Italia ha bisogno di investimenti – osserva – il problema è creare lavoro, sostenendo filiere strategiche d’impresa. Se non agiamo sui fattori di produttività di sistema non può esserci sviluppo. Occorre un grande piano per sanità e scuola pubblica, transizione ecologica, digitalizzazione del Paese, per la messa in sicurezza del territorio e l’efficienza del patrimonio”. “Nel Nord si concentra buona parte della forza produttiva del Paese, con capacità di innovazione e ricerca fra le principali al mondo – rileva il governatore – per questo è impossibile ripartire senza ascoltare questi comparti. Abbiamo un’occasione storica: disegnare l’Italia del futuro potendo investire somme mai viste prima, grazie al grande successo del Presidente Conte e del governo”.

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