«La sensibilità ambientale ha sempre accompagnato le mie scelte, che essa sia al primo posto tra le priorità non può che confermare, da LiberalPd, il mio convinto appoggio a questo governo, che la Camera è chiamata a esprimere giovedì. La cosiddetta “green economy” è la strada che si deve percorrere pensando sì alle future generazioni ma tenendo presente che ha tutte le caratteristiche per tirarci fuori dal pantano economico nel quale la pandemia ci ha costretto. Sono convinto che non si possa più tornare al mondo di “prima”, e che da questa tremenda crisi bisogna ripartire, grazie ai fondi del Recovery Fund, per disegnare una nuova economia». Lo dichiara il deputato dem Santi Cappellani.
«La Sicilia, per la sua posizione geografica, per il suo clima, per le sue caratteristiche, è in prima fila perché questa opportunità si concretizzi in posti di lavoro». «Il mio disegno di legge, scritto con la preziosa collaborazione di Mario Pagliaro (componente del comitato scientifico nazionale di Legambiente, docente di nuove tecnologie dell’energia, Fellow della Royal Society of Chemistry, primo ricercatore al CNR di Palermo, fondatore del Polo Solare della Sicilia), vuole creare un Istituto di Ricerca in Sicilia, sulle materie di pertinenza della “green economy” (ma anche della “blue economy”, dove fare questo tipo di ricerca se non in un’isola come la nostra) i cui brevetti siano messi a disposizione, gratuitamente, in tutta Europa, e che creino un circuito virtuoso con le imprese siciliane che decideranno di investire (sia in proprio che usufruendo del Recovery Fund) in tal senso».
«Credo sia la maniera migliore e per la creazione di posti di lavoro e per arginare – e infine far cambiare rotta – alla cosiddetta “fuga dei cervelli”. È questo – conclude – il futuro dell’industria siciliana».