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Paolo Gentiloni (commissario europeo all’Economia): «Da Bruxelles non facciamo cadere o nascere governi. Nessun pregiudizio su Conte, Draghi prezioso per l’Italia»

Il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni ha risposto, durante la trasmissione Radio anch’io di Rai Radio 1, alle ricostruzioni di stampa che attribuiscono alla Commissione Ue una parte nell’affossamento del governo Conte II, per aprire la strada a Mario Draghi alla presidenza del Consiglio, per garantire una migliore gestione del Recovery plan nazionale. 

A lanciare questa ricostruzione, smentita, è stato inizialmente il Fatto Quotidiano, commentando l’intervista alla Stampa del 22 febbraio in cui Gentiloni aveva giudicato positivamente “l’effetto Draghi” e il suo governo “fortemente atlantista ed europeista”. «Il governo Conte due ha avuto chiarissimo orientamento europeo, in chiarissima discontinuità dal governo precedente; e di questo a Bruxelles tutti erano consapevoli. Quindi le osservazioni sulla necessità di rafforzare il Recovery Plan non avevano nulla a che fare con un atteggiamento negativo pregiudiziale verso il governo precedente». Motivo per cui non c’era alcun pregiudizio da parte dell’Europa nei confronti dell’ex presidente del Consiglio.

«Detto questo è chiaro che Mario Draghi è una personalità che conosciamo, e la sua autorevolezza in Europa può essere di aiuto all’Italia. Se il Recovery Plan sarà fatto, portato avanti e attuato nel modo migliore, questo secondo me darà all’Italia del governo Draghi un peso in Europa veramente notevole».

Gentiloni si è espresso anche riguardo la scelta di Draghi, di affidare al Ministero dell’Economia e Finanza la gestione del Recovery Plan, in discontinuità con Conte. «Non è che questo risolve ogni problema ma certamente è la strada che è stata scelta dalla maggioranza dei paesi europei. Ci sono solo tre modelli in giro per l’Europa: Ministero dell’Economia, presidenza del Consiglio, Ministero “ad hoc” per il Recovery. Direi che il Ministero dell’Economia e il modello più diffuso».

In conclusione il commissario ci aggiorna sulle prime mosse del neoministro Franco, con cui si è già confrontato. «E dalle conversazioni che ho avuto con il ministro Daniele Franco in questi giorni so che loro sono al lavoro, che sono in contatto con i miei uffici e con i servizi della Commissione, che le cose hanno ripreso a correre nella giusta direzione. Erano già nella giusta direzione, ma c’era stata una pausa di settimane e settimane, purtroppo», ha concluso. 

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