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Mobilità: cambiano le abitudini ma l’Italia resta ancora un paese di automobilisti | L’analisi

Siamo a tutti gli effetti un popolo di automobilisti, anche se le abitudini stanno cambiando nelle generazioni più giovani.

Questo quanto emerge dal sondaggio realizzato da Youtrend in esclusiva per Wave in occasione del Forum annuale tenutosi oggi presso l’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis a Roma.

In Italia si usa ancora tantissimo l’automobile privata, soprattutto se paragoniamo l’utilizzo dell’auto a quello degli altri mezzi di trasporto disponibili sia pubblici che privati.

Un numero su tutti: l’auto privata è utilizzata almeno una volta a settimana dall’87% degli intervistati.

Organizzato da Core (www.corelations.it), l’evento ha riunito figure di spicco del mondo politico e aziendale per fare il punto sulle novità, in chiave sostenibile, del settore trasporti in ambito urbano, extraurbano, nonché del mondo della logistica, sempre più attenta all’impatto ambientale.

L’evento è stato organizzato con il contributo dei main partner Enel, Eni e Gruppo FS Italiane, degli official partner Jaguar Land Rover, RideMovi e Unipol Gruppo e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Assessorato alla Mobilità di Roma Capitale e Rai.

Media partner dell’evento è stata Rai Pubblica Utilità.

Il Forum ha approfondito come le tecnologie emergenti e le politiche nazionali stanno trasformando le aree urbane, con un focus su mobilità sostenibile, elettrica e intermodale nelle tre sessioni di lavoro: mobilità urbana, città inclusive e turismo sostenibile; politiche e veicoli per la nuova mobilità urbana; logistica e infrastrutture per la mobilità, costruire il futuro dei trasporti.

Lorenzo Pregliasco, direttore di Youtrend, ha presentato i risultati del sondaggio: “La nostra ricerca offre uno spaccato sulle percezioni e le esperienze di mobilità degli italiani, che si confermano un popolo di automobilisti.

Dal nostro sondaggio emerge infatti che l’87% usa l’auto almeno una volta a settimana, mentre l’uso di mezzi di mobilità sostenibile è ancora limitato, nonostante il secondo mezzo più utilizzato sia la bicicletta.

Non è infatti la ricerca della sostenibilità a guidare le scelte di trasporto: solo poco più di una persona su dieci considera prioritario questo aspetto.

La scelta del mezzo è invece principalmente influenzata dal tempo complessivo di percorrenza, seguito dal costo.

Questi fattori rappresentano un punto di partenza per una riflessione più ampia tra tutti i soggetti coinvolti nel dibattito pubblico su mobilità e transizione ecologica, che non può prescindere da percezioni e atteggiamenti dell’opinione pubblica”.

Secondo Alessandro Felici, Ceo di RideMovi, ”trasformare le città e renderle più vivibili è un percorso ancora lungo ma stiamo facendo progressi.

La micromobilità ha dimostrato di poter giocare un ruolo chiave poter accelerare la trasformazione.

Bisogna estendere il servizio alle periferie, assicurare tariffe accessibili e integrate al trasporto pubblico locale.

Alcune città come Bologna e Firenze hanno sviluppato un modello vincente e economicamente sostenibile che continua a crescere nel tempo con risultati ai vertici delle maggiori capitali Europee.

Hanno regolamentato il servizio per favorire i residenti rispetto ai turisti con un modello che incentiva e premia gli operatori che si focalizzano sulla diffusione del servizio e sull’ordine con ricadute positive in termini di qualità del servizio e risultati economici delle aziende”.

”Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane – dice Alessandro Zoratti, Direttore Strategie e Sostenibilità di Trenitalia – vuole realizzare un ecosistema di mobilità sostenibile e logistica integrata che possa contare su infrastrutture interconnesse e resilienti.

La sostenibilità e l’intermodalità sono, infatti, al centro dei valori aziendali di Trenitalia e del Gruppo FS, costituendo la bussola che indica la direzione per affrontare le sfide del futuro.

Consideriamo l’intermodalità una chiave sostenibile per ridurre quel 25% di emissioni di gas a effetto serra che l’intero settore dei trasporti produce in ambito europeo.

Ed è per questo che, ogni giorno, grazie all’integrazione tra offerta ferroviaria e altri mezzi di trasporto, offriamo un’esperienza di viaggio sempre più personalizzata e attenta alle esigenze dei singoli passeggeri secondo i principi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance”.

”Siamo consapevoli che vi sia un crescente bisogno di soddisfare le nuove esigenze di mobilità che evolvono verso forme sempre più integrate – osserva Stefano Genovese, Head of Institutional&Public Affairs di Unipol Gruppo e coordinatore del Think Tank ‘The Urban Mobility Council’ -.

In particolare, seguiamo con interesse l’attività svolta dai Comuni in tema di pianificazione infrastrutturale e, grazie all’elaborazione dei nostri dati telematici, ci proponiamo come partner delle Pa per suggerire molteplici opportunità a servizio della mobilità privata, pubblica e condivisa, avendo come obiettivi la sicurezza stradale e una migliore qualità della vita dei cittadini”.

Per Simone Tripepi, Head of Charging Point Operator Italy di Enel, “il settore dei trasporti in Italia sta vivendo un periodo di grande cambiamento spinto da tecnologie alternative e sostenibili come la mobilità elettrica, che rappresenta già oggi una realtà fortemente credibile.

In questo contesto Enel gioca un ruolo cruciale in qualità di primo operatore di ricarica pubblica con 21.500 punti installati su tutto il territorio e di partner per i privati con soluzioni integrate in ambito domestico e aziendale.

Grazie al lavoro fatto in questi anni siamo riusciti a dotare il Paese di una rete di ricarica capillare e resiliente, pronta ad accogliere un numero di vetture elettriche auspicabilmente sempre crescente”.

”Nel futuro della mobilità, e con una prospettiva di neutralità tecnologica, i biocarburanti hanno un ruolo fondamentale.

La loro produzione può essere realizzata riconvertendo gli impianti già esistenti, come accaduto per le nostre bioraffinerie di Porto Marghera e di Gela, salvaguardando capitale sociale oltre a capitale industriale.

Inoltre, una distribuzione che sfrutta infrastrutture già esistenti, rende fin d’ora i biocarburanti in grado di dare un contributo alla transizione energetica.

Con le stesse materie prime rinnovabili (come scarti e residui) con cui produciamo l’Hvo disponibile per i trasporti su strada, i trasporti marittimi e ferroviari, è possibile produrre anche il Saf che, ad oggi e nel lungo periodo, è l’unica alternativa sostenibile ai carburanti fossili per il settore dell’aviazione”, afferma Alessandro Sabbini, responsabile delle Relazioni Istituzionali di Enilive e responsabile dei Rapporti Istituzionali Centrali di Eni.

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