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Massimo Cacciari: «Sarà un disastro sociale oltre che sanitario. Occorre una strategia subito»

Massimo Cacciari mette in guardia dal rischio di un imminente disastro sociale.

La seconda ondata – scrive – era prevedibilissima e occorrevano più strutture di terapia intensiva, più medici e infermieri, indirizzi precisi per medici di base e sanità sul territorio.

Sono responsabilità che non si possono dimenticare, sostiene.

“E responsabilità è quella per cui, malgrado le esperienze della scorsa primavera, siamo punto e capo nello sconquasso istituzionale dei rapporti tra Amministrazioni locali, Regioni e Governo” scrive su La Stampa.

“Ora l’ombra della crisi si allunga ben oltre la questione nuovi lockdown sì o nuovi lockdown no. È crisi economica che innesca colossali problemi di ordine sociale. Il nostro futuro si gioca intorno al modo in cui verranno affrontati”.

“Ormai il fronte si è spostato, o, meglio, a quello sanitario-ospedaliero si è aggiunto l’altro, quello sociale, e per quest’ultimo la situazione appare, se possibile, ancora più drammatica. La crisi esaspera, e non solo da noi, contraddizioni e disuguaglianze tra settori economici e ceti sociali fino a generare ingiustizie intollerabili per un regime democratico”.

“Occorrono massicci interventi a sostegno dei settori colpiti che, a differenza di quelli per la prima «ondata», giungano direttamente agli interessati, siano immediatamente tangibili, senza odiose mediazioni bancarie e burocratiche”.

“Facile a dirsi – ma come? Ogni vacua promessa, ogni ulteriore rimando e rinvio, non faranno che aggravare la crisi sociale. Il Governo – questo, come quello di molti altri Paesi europei – dovrà finalmente dichiarare con quale strategia economica e finanziaria intende affrontare l’esigenza imprescindibile di non esasperare le disuguaglianze, di sostenere le condizioni di vita di milioni di cittadini, che i suoi provvedimenti (giusti o sbagliati a questo punto conta, ma conta poco) minacciano di rovinare”.

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