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In Lockdown Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta. In bilico la Campania. Stop totale per bar e ristoranti in Puglia, Sicilia, Liguria e Veneto. Ecco il Dpcm (scarica Pdf)

Il premier Giuseppe Conte ha firmato.

La notizia e’ arrivata dopo mezzanotte. Il nuovo dpcm sara’ in Gazzetta ufficiale in mattinata.

Da domani 5 novembre al 3 dicembre l’Italia sara’ dunque divisa in tre aree: zone rosse (ad alto rischio), arancioni (intermedio) e verdi (piu’ sicure).

Con regole e divieti diversi come già anticipato da Ripartelitalia.it ieri (https://www.ripartelitalia.it/lockdown-leggero-per-lombardia-piemonte-e-calabria-chiusura-totale-di-bar-e-ristoranti-in-puglia-campania-e-liguria-ecco-la-bozza-del-dpcm-contro-limpennata-del-covid/).

L’ultima novita’ rispetto alla bozza e’ che parrucchieri e barbieri resteranno aperti anche nelle aree rosse.

Solo nelle prossime 24 ore si avrà’ l’ufficialità in quale categoria sara’ collocata ogni regione, in base all’indice Rt e ad altri 21 criteri.

Una classificazione destinata a suscitare polemiche come gia’ si e’ capito dallo scontro in serata tra governo e presidenti di Regione.

Nella zona rossa dovrebbero essere Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta. In bilico la Campania.

Zona arancione Puglia, Sicilia, Liguria e probabilmente il Veneto.

Tutte le altre sono zone verdi.

Le Regioni hanno chiesto che la valutazione del rischio epidemiologico venga fatta in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione regionali.

E il governo ha promesso un “coinvolgimento”.

ZONE VERDI

Sono le regioni con regole meno rigide ma comunque piu’ restrittive rispetto al decreto dello scorso 24 ottobre.

Il “coprifuoco” scatta alle 22.

Da quel momento – e fino alle 5 del mattino – e’ vietato uscire di casa, salvo motivi di salute o lavoro.

Alle scuole superiori, ci sara’ la didattica a distanza al 100%.

Nel trasporto pubblico, e’ prevista una capienza dimezzata: 50% su bus, metro e treni regionali.

I centri commerciali chiusi nel weekend e nei giorni festivi.

Si fermano anche i musei, le mostre, le sale bingo.

Vengono sospesi i concorsi pubblici, anche quello della scuola.

Con l’eccezione di quelli che riguardano il personale della sanita’.

Sara’ consentito l’accesso ai parchi, sempre rispettando la regola del distanziamento di un metro.

ZONE ARANCIONI

La seconda area e’ quella arancione, dove ci sara’ un inasprimento delle regole rispetto alle zone verdi.

Bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie qui resteranno chiusi sempre per tutto il giorno.

Sono salvi pero’ parrucchieri e centri estetici.

Dovrebbe essere vietato ogni spostamento in un Comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo comprovate ragioni di lavoro, studio, salute.

Per il resto valgono tutte le regole delle zone verdi: 50% di capienza sui mezzi pubblici, didattica a distanza integrale alle superiori, stop ai musei e coprifuoco dalle 22.

ZONE ROSSE

Nelle regioni individuate ad alto rischio e’ vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, e perfino gli spostamenti all’interno del territorio, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessita’ o per motivi di salute.

La didattica a distanza in queste regioni scattera’ gia’ dalla seconda media (salvo le attivita’ con minori disabili).

Resteranno chiusi bar, pasticcerie, ristoranti, e tutti i negozi che non vendono beni essenziali.

Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e – fino alle 22h00 – la ristorazione con asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze.

Restano aperti i negozi di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti. E le industrie.

Nessuna serrata per i servizi essenziali, ovviamente farmacie e supermercati saranno aperti al pubblico come a marzo scorso.

AUTOCERTIFICAZIONE

Solo le Regioni rosse entreranno, quindi, in una sorta di lockdown che per molti aspetti ricorda quello della primavera scorsa.

E su questi territori si discute sull’utilizzo dell’autocertificazione, in versione modificata, fortemente voluta dal ministro Speranza.

Di certo, andra’ compilata ed esibita quando si dovra’ uscire dopo le 22, ossia quando scattera’ il coprifuoco nazionale. Nelle ultime ore il dpcm e’ stato al centro di uno scontro con le Regioni.

“Destano forti perplessita’ e preoccupazione le disposizioni che comprimono ed esautorano il ruolo e i compiti delle Regioni e delle Province autonome”, si legge nel documento firmato dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini.

“Le Regioni, continua il documento, chiedono “di varare il provvedimento ristori insieme a dpcm”, e “ribadiscono la richiesta di univoche misure nazionali e, in via integrativa, provvedimenti piu’ restrittivi di livello regionale e locale”. Da chiarire, infine, “chi puo’ e deve disporre la chiusura al pubblico di strade e piazze nei centri urbani”.

Da Palazzo Chigi fanno sapere che il premier e’ gia’ al lavoro con i ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli sul decreto ristori bis da approvare in settimana.

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