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Le 10 cose da fare subito per evitare un nuovo lockdown

Eccole le dieci cose da fare subito per scongiurare il peggio – un nuovo lockdown totale – di fronte alla seconda ondata di contagi.

E’ un decalogo semplice ma al tempo stesso una sfida contro il tempo per tutto il Paese. Perché il rischio che l’Italia si fermi di nuovo come è già successo a marzo e aprile scorso è ormai dietro l’angolo.

La curva dei contagi è fuori controllo, cresce in modo esponenziale e vorticoso.

Così il Corriere ha voluto mettere nero su bianco un decalogo per stabilire le iniziative urgenti non più differibili.

REGOLE – Rispettare le regole, a partire da mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani.

TRASPORTI – Ridurre la capienza di bus e metropolitane.

SCUOLA – La scuola va tenuta aperta, ma deve essere organizzata meglio (scaglionamento degli ingressi ed eventuale mascherina al banco obbligatoria per le medie e le superiori).

ZONE ROSSE – Le aree dove è alto il livello di contagio e di sofferenza delle strutture ospedaliere vanno chiuse senza esitazioni.

CONTROLLI – La maggioranza dei cittadini sta facendo sacrifici enormi per sopravvivere, forze dell’ordine e polizia locale devono potenziare i controlli e stanare chi crede di essere più furbo.

TAMPONI – Rendere operativi gli accordi siglati dai ministri Speranza e Boccia con i presidenti delle Regioni per coinvolgere medici di famiglia e pediatri di libera scelta. Potenziarli con l’impiego dei militari, dei volontari sanitari. Non rinunciare al tracciamento dei positivi.

MES – I soldi servono e ne servono tanti per il settore sanitario. Per questo il Mes deve essere preso.

MEDICI – Rivedere la norma che, anche durante una simile emergenza rende obbligatoria la pensione per i medici di base. Accettando la richiesta di chi vuole rimanere.

COVID HOTEL – Se ne parla da mesi, ma è ancora un miraggio la ricerca di hotel o appartamenti per consentire a tante famiglie che non hanno spazi adeguati di isolare i positivi durante il periodo di quarantena.

CONDIVISIONE – Solo a ottobre il presidente del Consiglio ha firmato tre Dpcm. Un modo di procedere a scatti; forse aiuterebbe allargare lo sguardo, aprire la stanza dei bottoni alle opposizioni e provare a condividere la strategia.

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