“Quest’anno la Giornata dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza assume un significato ancora più importante. La pandemia, che ha colpito milioni di persone nel mondo provocando morte e disagi, rischia di lasciare segni pesanti anche nel nostro futuro. E non soltanto per la salute e l’economia, ma anche sul piano sociale e antropologico”.
Lo ha detto la presidente del Senato Elisabetta Casellati.
“Domani, sui libri, i bambini e gli adolescenti, che stanno vivendo questo tempo difficile e incerto, sono destinati a essere ricordati come ‘la generazione Covid‘: la generazione dell’infanzia e dell’adolescenza chiusa dietro una porta” avverte Casellati.
“I ragazzi cresciuti nella solitudine e nell’isolamento. I ‘figli di Internet’ che hanno dovuto rinunciare alla socialità e ai rapporti umani per sostituirli con la tecnologia e la realtà virtuale. Oggi spetta alle istituzioni riflettere sulle strategie e sui rimedi possibili”.
“Penso alla scuola, all’esigenza di investire realmente sulla didattica in presenza, rafforzando le misure di sicurezza e i controlli”.
“Penso all’esigenza di sostenere le famiglie con servizi di supporto, soprattutto a favore dei bambini con disabilità, ‘i più fragili tra i fragili'”.
“Con l’isolamento, rischiano di aumentare i casi di cyberbullismo. Con sport, cultura e socialità ad intermittenza, bisogna affiancare i genitori nell’inventare nuove attività ricreative ed educative ‘Covid sostenibili’, in presenza e a distanza”.
“E poi – ha proseguito la seconda carica dello Stato -non possiamo abbassare la guardia sulla violenza domestica”.
“A tutti loro, vulnerabili e spesso ‘invisibili’, abbiamo il dovere di dare voce e fiducia, attuando la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.
“Ai bambini poveri, ai disagiati, agli ultimi, a tutte le piccole vittime dell’infanzia negata, a tutti loro dobbiamo ridare la speranza”.
“È necessario, infine, che le istituzioni ricordino che bisogna essere al fianco di tutti coloro che operano per garantire la protezione e il benessere delle generazioni più giovani”.