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La rivolta di Napoli contro il coprifuoco e il nuovo lockdown annunciato dal governatore De Luca. Mille in strada e scontri con la polizia. Il questore: «Gesti criminali»

Scontri, proteste, tensioni. 

NAPOLI e’ una polveriera nella prima notte del coprifuoco.

Mille persone sono scese in strada per protestare contro la chiusura di tutte le attivita’ alle 23 imposta dalla Regione e l’annuncio del lockdown totale in regione da parte del presidente Vincenzo De Luca per almeno un mese per l’impennata dei contagi e la crisi nei posti letto degli ospedali, dopo i 2.280 positivi in piu’ solo nella giornata di ieri.

Prima nei vicoli del centro storico intorno all’universita’ Orientale centinaia di persone hanno bloccato anche la circolazione pedonale. Il flash mob era stato rilanciato dai social e cosi’ da ogni parte del centro di NAPOLI gruppi di ragazzi e non solo si sono messi in marcia verso largo San Giovanni Maggiore e l’universita’ Orientale di NAPOLI. Una diretta su Facebook incitava alla ribellione civile.

Due striscioni in cima a un corteo: “tu ci chiudi e tu ci paghi”, e poi “contro De Luca”. Blocco stradale anche nel quartiere di Chiaiano, nei pressi della stazione della metropolitana.

La manifestazione del centro storico intanto si e’ tramutata in corteo che lungo corso Umberto si e’ diretto in via santa Lucia, davanti la sede della Giunta regionale.

Un folto gruppo di persone si e’ staccato dal corteo e ha provato a forzare il blocco disposto dalle forze dell’ordine.

I manifestanti hanno lanciato bottiglie, fumogeni, petardi e transenne, mentre gli agenti hanno risposto con lacrimogeni e cariche di alleggerimento. Alcuni cassonetti sono stati dati alle fiamme e alcuni rovesciati per strada.

La troupe di SkyTg24 e’ stata inseguita e aggredita e si e’ dovuta allontanare, raggiungendo una camionetta della polizia. Molti gli assembramenti e le persone scese in strada senza mascherina.

Dopo un momento di relativa calma, alcuni manifestanti hanno tentato nuovamente di raggiungere il palazzo della Regione al grido ‘liberta’, liberta”, ma anche in questo caso sono stati allontanati dalle forze dell’ordine.

La tensione si e’ spostata sulla vicina via Cesario Console, ancora con scontri. Un ferito alla testa ma in maniera lieve tra le forze dell’ordine, ragazzi che lamentano contusioni tra i manifestanti. Tra le diverse anime scese in piazza, oltre a commercianti e ragazzi, anche ultra’ della curva A dello stadio San Paolo, attivisti di centri sociali e movimenti come Identita’ insorgenti. Reale, come e’ gia’ accaduto durante le proteste del 2002 e 208 contro le discariche e gli impianti di trattamento rifiuti, la possibile infiltrazione di frange della criminalita’ organizzata nelle proteste. 

«Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, può in alcun modo giustificare la violenza», ha detto a caldo il questore di Napoli Alessandro Giuliano commentando quelli che non ha esitato a definire «veri e propri comportamenti criminali verso le forze dell’ordine». 

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