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[Il caso] A Napoli anche 1232 laureati per 500 posti da netturbino

C’è chi rinuncia alla toga da avvocato per la tuta da netturbino. Come Maria: “Qualche amico si è sorpreso, ma la mia professione è in crisi e questo concorso per me è abbordabile”, dice a Repubblica Napoli, che dà conto di come siano 1.232 i laureati tra i 26.114 candidati al concorso di Asìa, l’Azienda di igiene urbana del Comune.

Alla Mostra d’Oltremare, sono cominciate le selezioni per 500 posti da operatore ecologico: i partecipanti dovranno sottoporsi a 50 domande a risposta multipla, dai mari che bagnano la Grecia alle canzoni di Ligabue, al codice dell’ambiente. I test si svolgeranno fino al 30 settembre, suddivisi su tre turni giornalieri. Tra i candidati, oltre ai laureati, 10.445 hanno un diploma di scuola media superiore, mentre il bando richiede la sola licenza media. Inoltre, oltre il 10 per cento dei concorrenti, vale a dire 2.731 iscritti, ha un’età superiore ai 50 anni (anche se 200 posti su 500 sono riservati ai contratti di apprendistato, quindi ai giovani tra i 18 e i 29 anni).

Una situazione che fotografa ‘la fame di lavoro’ che c’è in Campania. A centinaia i commenti apparsi sui social dopo la prima giornata di selezione. “Dunque i giovani non sono scansafatiche, cercano un lavoro che sia pagato in maniera dignitosa e non 4 euro l’ora”, si legge in un post che in pochi minuti ha avuto centinaia di like e condivisioni. Un posto ‘appetibile’, quello che offre Asìa, anche perché “è sotto casa – si legge in un commento – e non sei costretto a trasferirti altrove, fuori regione, dove con uno stipendio di 1.300 euro devi spenderne 800 per il fitto”.

Ma ch’è anche un altro ‘concorsone’ bandito da Comune e Città metropolitana di Napoli che ha fatto finora numeri record. Sono infatti quasi 120 mila (119.658) le domande presentate per 1.394 posti relativi a vari profili professionali, dalla maestra all’assistente amministrativo, all’agente della polizia locale.

Ma si cercano anche agronomi, contabili, informatici, insomma nuovo personale che dovrà anche affrontare le sfide per l’attuazione dei progetti che saranno finanziati con i fondi del Pnrr. Dai dati si evince che il 76 per cento di chi ha presentato domanda è residente nel Comune di Napoli, il 16,2 per cento in altra provincia della Campania e il 7,8 per cento in altra regione italiana o all’estero. 

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