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I “fondi sovrani” sono un rischio, hanno la tendenza a proteggere le debolezze nazionali | L’analisi

Gli effetti delle imminenti elezioni europee (giugno 2024) comincia a farsi sentire nell’ambito delle politiche economiche Ue. Le controversie più accese riguardano il Green Deal della Commissione, che deve confrontarsi con l’opposizione crescente del Partito popolare europeo – e di fasce crescenti dell’opinione pubblica in Germania e in Olanda – a causa degli elevati costi economici e sociali della transizione nell’industria e nell’agricoltura. In settembre, nel suo discorso sullo stato dell’Unione, Ursula von der Leyen aveva annunciato la creazione di un fondo sovrano per la promozione delle tecnologie più avanzate in Europa, ora pare che la proposta della Commissione sia pronta per la pubblicazione, ma non si sa dove trovare i soldi.

Anche il ministro Urso vorrebbe creare un fondo sovrano italiano per sostenere l’innovazione della nostra industria e anche qui non è chiaro da dove potrebbero arrivare i fondi. Il vero rischio in queste proposte è quello di ritrovarsi a proteggere le nostre debolezze, invece che a promuovere i nostri punti di forza; le politiche industriali purtroppo hanno una tendenza naturale a gettare soldi nella direzione sbagliata, naturalmente sotto la spinta delle lobby industriali domestiche più che di una solida visione strategica.

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