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Francesco Bei (Repubblica): «Ecco l’autunno difficile di Mario Draghi»

Su Repubblica anche Francesco Bei evidenzia il momento difficile di Mario Draghi, il quale appena un mese fa lanciava il suo “patto per l’Italia” davanti alla platea di Confindustria, ma sembra che il mondo politico e le parti sociali nel frattempo siano già passati oltre.

Di quell’appello all’unità, per non aggiungere “incertezza interna a quella esterna” e non disperdere i risultati raggiunti finora, è rimasto infatti molto poco. I diktat dei sindacati sulle pensioni, il martellamento continuo della Lega su Quota 100 e le polemiche sul Viminale, i distinguo dei Cinque Stelle e persino qualche scricchiolio proveniente dal Pd, sono il segno che la luna di miele è definitivamente alle spalle e il premier si trova ad affrontare un autunno complicato.

Anche lo scudo offerto da Mattarella, con il Presidente in scadenza di mandato, è giocoforza destinato ad affievolirsi, lasciando il capo del governo esposto ai venti capricciosi della politica. La conclusione burrascosa dell’incontro di ieri tra il governo e i leader sindacali è un’immagine eloquente del clima attuale.

Del resto pensare che proprio Draghi potesse smentire se stesso e consentire il ritorno ai bei tempi antichi, era pretendere un po’ troppo. Significa dimenticare che fu proprio l’allora governatore (entrante) della Bce a chiedere dieci anni fa all’Italia di mettere un freno a un sistema previdenziale fuori controllo.

La piattaforma che i sindacati avevano messo alla base della trattativa, ovvero di fatto lo smantellamento della legge Fornero, per il capo del governo era e resta inaccettabile. Soprattutto per il messaggio che manderebbe in Europa e sui mercati, in un momento in cui al Paese sono stati elargiti grants and loans, sussidi a fondo perduto e prestiti, come mai nella storia dal Dopoguerra ad oggi.

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