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È vicino l’accordo sui carburanti sintetici per le auto | Lo scenario

Dopo l’incontro di domenica tra i vertici del governo tedesco e della Commissione Europea si è aperto uno spiraglio per escludere i veicoli alimentati dai carburanti sintetici dal bando approvato dal Parlamento Europeo. Il che significa che potrebbe bastare un’integrazione per salvare l’accordo sullo stop alle auto inquinanti in Europa dal 2035. È questa la richiesta avanzata dalla Germania alla presidente Ursula von der Leyen, con il ministro dei Trasporti tedesco, il liberale Volker Wissing, che avrebbe sollecitato una “soluzione tecnologica”.

In altre parole, scrive MF-Milano Finanza, Berlino chiede che l’intesa raggiunta a Strasburgo venga integrata e contempli una deroga per i carburanti sintetici (o e-fuels), nati grazie all’apporto fornito dalle nuove tecnologie (ecco spiegate le parole del ministro tedesco). Così si eviterebbe di riscrivere l’intero Regolamento ma bisognerebbe comunque ripassare dal Parlamento Europeo per ottenere un nuovo via libera al testo modificato. La palla passa adesso alla Commissione, a cui spetta la decisione finale, con la presidente Ursula von der Leyen che preme per trovare «un accordo rapido, in equilibrio tra gli obiettivi della politica climatica e l’apertura alla tecnologia». In ogni caso per il ministro Wissing si è imboccata «la strada giusta».

«Si continuerà a lavorare nei prossimi giorni», ha invece assicurato il cancelliere Olaf Scholz, che fatica a trovare una linea comune dentro il suo governo. Da tempo il rapporto tra il ministro verde dell’Economia Robert Habeck e il ministro liberale delle Finanze Christian Lindner non è dei migliori. Lo scontro si è riacceso sulla protezione del clima e sulla competitività dell’economia tedesca, il tema più caro a Scholz. I liberali puntano proprio sugli e-fuels, su cui Berlino ha già stanziato 1,9 miliardi entro il 2026. Ma i carburanti sintetici, prodotti estraendo idrogeno dall’acqua e Co2 dall’atmosfera, consumano troppa elettricità per i Verdi, anche se proveniente da energie rinnovabili.

Dalla soluzione di questa diatriba passa il destino dell’auto elettrica in Europa. La scorsa settimana la Germania ha minacciato l’astensione nella riunione degli ambasciatori Ue convocata sullo stop alle auto inquinanti. Il voto era prodromico al via libera definitivo in seno al Consiglio. In mancanza di un accordo la decisione è stata rinviata a data da destinarsi per evitare che il Regolamento naufragasse. Sull’auto green pesano i no di Italia e Polonia e l’astensione di Bulgaria e soprattutto Germania.

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