Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Giorgio Arfaras (economista): «Draghi, il Recovery e l’effetto Wembley. Vi spiego perché il successo della nazionale può innescare un’accelerazione per la nostra economia»

È impossibile quantificare il suo impatto sull’economia italiana e sui consumi ma di sicuro la vittoria degli “azzurri” a Wembley rappresenta una «valida iniezione di fiducia» per il sistema Paese e rafforza quello che è entrato ormai nel lessico comune, ossia “l’effetto Draghi”. È questo il parere dell’economista, Giorgio Arfaras, direttore della Lettera Economica del Centro di ricerca e documentazione Einaudi.

La coppa degli Europei insomma, «fortifica l’ottimismo» nel nostro futuro, alimentato anche dalle risorse che arriveranno con il Recovery Plan perché l’Italia si riprenda dalla crisi pandemica e rafforzi il suo ruolo tra le potenze occidentali.

Arfaras ricorda che, dal momento che per il campionato europeo non sono stati fatti investimenti nelle infrastrutture come la creazione di nuovi stadi, «non ci sono quegli effetti diretti degli investimenti sul Pil».

E quindi, sottolinea, «siamo nel campo delle congetture perché» spiega «bisognerebbe valutare l’andamento del Pil antecedente alla finale di ieri con quello dei prossimi trimestri, se non anni». Ma indubbiamente, ammette l’economista, «la vittoria della nazionale innesca un clima non solo di euforia e di ottimismo, che male non fa».

In questa fase, poi, fare previsioni matematiche è ancora più complicato perché ci sono due fenomeni fondamentali. «Uno è il mutamento tecnologico in atto da diverso tempo e che ora è accelerato, e un altro è ovviamente quello straordinario che è lo shock provocato dalla pandemia». Arfaras ripercorre con la memoria quelli che furono gli effetti della vittoria ai Mondiali del 1982: «Dopo gli anni Settanta, e quindi gli anni di “piombo”, quelle parate di Zoff si tradussero in un momento di svolta», soprattutto politica.

Ai Mondiali del 2006, ugualmente, le gesta di Buffon iniettarono una forte dose di entusiasmo ma «in quel caso, seguì subito la crisi dei subprime e il conseguente panico sui mercati finanziari e il calo fino al 50% del fatturato delle imprese di alcuni settori».

«Per questo possiamo dire che sono effetti impossibili da misurare» prosegue Arfaras «anche se il risveglio del sentimento nazionale italiano rafforza ovviamente la fiducia nello Stato». Insomma, è «l’effetto Draghi» che si trascina, e con lui l’imminente arrivo delle risorse del Recovery Fund «segno che anche Bruxelles tiene al fatto che l’Italia recuperi, e recuperi anche in fretta».

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.