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Filippo Anelli (presidente FNOMCeO): «Chiediamo al Governo un’attenzione straordinaria sulla Salute»

Dopo più di due anni di pandemia «iniziamo a vedere la fine del tunnel», anche se «il rischio di una nuova ondata di Covid c’è sempre». Lo sostiene Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), che sottolinea «in ogni caso siamo sempre pronti a intervenire».

«Sono tante le attese dei medici e dei professionisti, ci aspettiamo da questo Governo una particolare attenzione. Il Servizio sanitario nazionale è fatto da donne e uomini, attraverso di loro garantiamo il diritto alla salute, così come previsto dall’articolo 32 della Costituzione. Ora è il momento di focalizzarsi sulla dignità del lavoro di questi professionisti. Chiediamo al Governo, al Parlamento che dovrà approvare la Legge finanziaria, una attenzione straordinaria» dice nell’intervista al quotidiano on-line Beemagazine del gruppo The Skill (beemagazine.it), dove fa il punto sullo stato della sanità italiana.

Anelli esorta a intervenire per recuperare le carenze nel settore: «Mancano ventimila medici e la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi cinque anni, quando andranno in pensione circa 35.200 medici di famiglia. Il tetto di spesa per le assunzioni in vigore prevede che le Regioni non possano spendere più di quanto hanno fatto negli anni passati. Molto va fatto per medicina generale, va reso attrattivo il lavoro nei settori dove maggiore è il disagio dei colleghi: l’emergenza-urgenza territoriale e ospedaliera (118 e pronto soccorso), alcuni reparti a rischio di aggressioni, i medici di famiglia e della continuità assistenziale».

Infine, il presidente della FNOMCeO sottolinea: «I medici sono tornati ad essere considerati dalla politica anche per il loro ruolo sociale che ha tenuto insieme il Paese nei giorni drammatici della pandemia. Alla vigilia del dibattito parlamentare sulla Legge finanziaria è doveroso, da parte nostra, richiamare la politica a un senso di responsabilità, di passare dalle parole ai fatti, di investire nel SSN».

Dopo più di due anni di pandemia «iniziamo a vedere la fine del tunnel», anche se «il rischio di una nuova ondata di Covid c’è sempre». Lo sostiene Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), che sottolinea «in ogni caso siamo sempre pronti a intervenire».

«Sono tante le attese dei medici e dei professionisti, ci aspettiamo da questo Governo una particolare attenzione. Il Servizio sanitario nazionale è fatto da donne e uomini, attraverso di loro garantiamo il diritto alla salute, così come previsto dall’articolo 32 della Costituzione. Ora è il momento di focalizzarsi sulla dignità del lavoro di questi professionisti. Chiediamo al Governo, al Parlamento che dovrà approvare la Legge finanziaria, una attenzione straordinaria» dice nell’intervista al quotidiano on-line Beemagazine del gruppo The Skill (beemagazine.it), dove fa il punto sullo stato della sanità italiana.

Anelli esorta a intervenire per recuperare le carenze nel settore: «Mancano ventimila medici e la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi cinque anni, quando andranno in pensione circa 35.200 medici di famiglia. Il tetto di spesa per le assunzioni in vigore prevede che le Regioni non possano spendere più di quanto hanno fatto negli anni passati. Molto va fatto per medicina generale, va reso attrattivo il lavoro nei settori dove maggiore è il disagio dei colleghi: l’emergenza-urgenza territoriale e ospedaliera (118 e pronto soccorso), alcuni reparti a rischio di aggressioni, i medici di famiglia e della continuità assistenziale».

Infine, il presidente della FNOMCeO sottolinea: «I medici sono tornati ad essere considerati dalla politica anche per il loro ruolo sociale che ha tenuto insieme il Paese nei giorni drammatici della pandemia. Alla vigilia del dibattito parlamentare sulla Legge finanziaria è doveroso, da parte nostra, richiamare la politica a un senso di responsabilità, di passare dalle parole ai fatti, di investire nel SSN».

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