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Amendola (ministro degli Affari europei): «Il nostro boom economico dipenderà dal digitale»

“Negli anni 60 il boom ebbe come simbolo l’autostrada del Sole: era l’Italia che si univa, anche materialmente”.

“Oggi l’autostrada del Sole dev’essere digitale, di cui va rifatto il disegno: va di nuovo unito il Paese, con più servizi per cittadini e imprese”.

“Va ribaltato il rapporto fra Stato e cittadini. Gli imprenditori, le persone comuni dovranno più rincorrere decine di uffici diversi. Tutti i servizi devono diventare raggiungibili al computer o tramite una sola app. Digitale e ambiente sono i due pilastri dell’intero progetto”.

Così Enzo Amendola, ministro degli Affari europei, cui spetta il compito di preparare il piano italiano per investire i 209 miliardi di Next Generation EU, in una INTERVISTA al Corriere della Sera, parla del progetto di digitalizzazione della pubblica amministrazione.

“Uno dei punti del piano è l’immissione di persone più giovani e con le competenze giuste. Non potranno essere assunzioni permanenti, perché il Recovery Plan non è per sempre. Ma diamo un segnale preciso”.

Quindi sulle questioni rete unica precisa: “Per spingerci sulla frontiera della digitalizzazione, serviva un accordo sulla rete unica che facesse saltare i ritardi. Presentarsi all’appuntamento del Recovery Fund senza banda ultra-larga non era pensabile”.

“Ma questa non va vista come una nazionalizzazione, dev’esserci una spinta perché tutti gli attori privati possano concorrere grazie a questa infrastruttura. Il settore pubblico non può fare niente senza le energie migliori del mercato”

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