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Agostino Miozzo (Coordinatore Cts): «Studenti pigiati sui bus, Comuni senza piani. La scuola è sicura, usiamo i mezzi turistici fermi»

“A scuola, ne siamo convinti, i ragazzi sono sicuri e per alleggerire la pressione sui mezzi pubblici non dobbiamo togliere studenti dalle classi e mandarli alle lezioni da casa, ma aumentare il servizio di trasporto. È possibile. Lo diciamo da aprile, c’è traccia nei verbali. Abbiamo migliaia di mezzi fermi per il crollo del turismo e non li riutilizziamo per gli spostamenti urbani e regionali. Perché?”.

Così in un’intervista a La Repubblica il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo. 

“I tecnici del Comitato scientifico – ricorda – hanno preparato tabelle sui flussi precise al secondo: gli ingressi in fabbrica degli operai, l’entrata degli studenti, poi la pubblica amministrazione. Mi chiedo per quale motivo nessun mobility manager delle grandi città abbia preso in mano queste tabelle per costruire un orario compatibile per tutti, senza incroci, senza affollamenti. Le uscite delle metropolitane con i pendolari gomito a gomito sono questioni di mezze ore sbagliate, non di più. Solo che basta mezz’ora di assembramento per far girare il virus”. 

Per Miozzo “se non impariamo a comunicare con i giovani, usando il linguaggio dei giovani in quella che è la più grande emergenza mediatica della storia, la situazione si aggraverà. I ragazzi si credono invincibili, e questo è dell’età, ma noi dobbiamo trovare un modo per parlare a una generazione. Siamo rimasti ai comunicati stampa del Novecento, dobbiamo andare su Instagram, convincere chi ha tra i dodici e i ventiquattro anni”, conclude. 

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