La telefonata di Xi Jinping a Zelensky giunge all’indomani della scomposta dichiarazione dell’ambasciatore cinese a Parigi, che aveva messo in dubbio la sovranità dei paesi ex sovietici, e alla vigilia della tanto ventilata controffensiva ucraina in Donbass.
Non solo, ma Xi Jinping ha annunciato la nomina di un inviato speciale in Ucraina e nei paesi euroasiatici nella persona di Liu Hui, già ambasciatore in Russia, per esplorare le possibilità di una soluzione pacifica alla crisi ucraina.
La notizia, accolta favorevolmente sia a Mosca che a Washington pur con toni e interpretazioni differenti, rappresenta anche un successo per Emanuel Macron che durante il suo viaggio in Cina si era speso per sollecitare l’impegno del presidente Xi Jinping per avviare un percorso di pace in Ucraina.
Zelensky, da parte sua, ha commentato positivamente il passo cinese annunciando la nomina di un Ambasciatore ucraino a Pechino nell’intento di dare forte impulso alle relazioni tra i due Paesi.
Si tratterà di vedere adesso se l’iniziativa cinese riuscirà a sortire qualche effetto prima che l’inasprimento dei combattimenti sul campo renda impraticabile ogni via negoziale.
Da parte americana, il coordinatore della comunicazione del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby, nel prendere atto favorevolmente dell’iniziativa cinese, ha subito tenuto a sottolineare che spetta all’Ucraina decidere quando avviare i colloqui di pace con la Russia da una posizione di forza.
In ogni caso, l’iniziativa di Xi Jinping che mira ad accreditare l’immagine di una Cina come potenza responsabile che ha a cuore lo sviluppo e la pace tra i popoli nel rispetto del diritto internazionale, rilancia le speranze per una soluzione negoziale e offre all’Europa la possibilità di un maggior margine di manovra.
Non a caso il Consigliere diplomatico di Macron è in stretto contatto con il ministro degli Esteri cinese per mettere a punto una proposta per il cessate il fuoco nei prossimi mesi.