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Silvio Garattini (Mario Negri): «Spero che lo smart working non diventi norma»

“Quello che conta è il rapporto con la gente, fra di noi. È un valore fondamentale della conoscenza, dell’informazione, sia fra i ragazzi che fra gli adulti. Quindi auguriamoci per esempio che lo ‘smart working’ sia occasionale e non diventi una modalità di lavoro fissa, che francamente non sarebbe utile alla società”.

Sottolinea l’importanza delle relazioni umane Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano.

“Auguriamoci – ragiona oggi in occasione della presentazione di una ricerca sull’effetto del lockdown fra i bambini e ragazzi under 15 – che la pandemia non abbia solo prodotto danni, ma che possa produrre qualcosa di utile, tipo renderci coscienti dei cambiamenti importanti che dobbiamo fare per assicurare ai giovani quel rapporto che non può essere concentrato in uno schermo”.

“Non sarà un autunno semplice”, osservano gli esperti che hanno sviluppato il progetto ‘Ragazzi in quarantena’.

Come non è stata semplice la prima metà di quest’anno. La quarantena ha allontanato i ragazzi dalle scuole, ma anche i nonni dai nipoti.

Tuttavia, evidenzia Garattini guardando alla fase post emergenza Covid-19 “un lavoro recente suggerisce che i bimbi non solo hanno meno possibilità di avere danni dall’infezione, ma anche meno possibilità di trasmettere.

Noi invece abbiamo sempre pensato per mancanza di conoscenze che sarebbero stati loro i veri trasmettitori di danni ai nonni. I dati – se confermati – sembrano dire il contrario”, conclude.

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