Il quadro dei rapporti Stato-Regioni è chiaro, anche se poi “c’è chi lo interpreta a soggetto con i tweet o con dichiarazioni estemporanee di questo o quel presidente di Regione”. Renato Balduzzi, professore di diritto costituzionale all’Università Cattolica, esperto di diritto sanitario e già ministro della Salute nel governo Monti, nell’intervista a Famiglia Cristiana in edicola da giovedì 15 aprile, spiega che “la Costituzione e le leggi che la attuano sono chiare. Il governo complessivo di una pandemia come questa spetta allo Stato. La Costituzione assegna una competenza statale per tutto quello che riguarda i problemi collegati alla profilassi internazionale, a maggior ragione per una pandemia. E persino le norme più regionaliste, come quelle del decreto Bassanini n. 112 del 1998, vanno in questa direzione”.

Chi afferma il contrario “o conosce superficialmente il diritto costituzionale di settore, oppure vuole drasticamente stravolgere il nostro Stato regionale”. È chiaro, però, che “c’è bisogno della leale collaborazione Stato-regioni”. Un quadro confermato anche dalle “due pronunce costituzionali sulla bizzarra legge valdostana” con la quale la Regione consentiva l’apertura di esercizi chiusi invece dai Dpcm. “Prima l’ordinanza numero 4 aveva sospeso l’efficacia di quella legge regionale e poi la sentenza numero 37 l’ha dichiarata incostituzionale nella parte in cui disconosce che la competenza in materia di gestione della pandemia sia esclusiva statale”. Lo Stato potrebbe anche far ricorso all’articolo 120 della Costituzione, che prevede i poteri sostitutivi anche se “il Governo ha valutato che fosse meglio, invece che usare i poteri sostitutivi, operare con una moral suasion”.