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“Protezione, qualità e digital. Ma torneremo presto a stare insieme”. La sfida di Rossopomodoro

Lunedì 18 maggio Rossopomodoro ha riaperto i primi sei ristoranti e, entro la fine di questa settimana, ne riaprirà altri diciotto in italia e altri due all’estero, a partire da Germania e Danimarca.

“Nel breve periodo, l’insicurezza, il bisogno di rassicurazione e la riduzione di disponibilità economica influenzeranno l’attività dei ristoranti, specie se pensiamo al turismo e all’intrattenimento. Nel medio termine, però, prevarrà (soprattutto in Italia) la voglia di stare insieme. La componente economica, purtroppo, potrà rendere meno frequente la possibilità di andare al ristorante”.

Ne è convinto Roberto Colombo, amministratore delegato del gruppo Sebeto che controlla la catena di ristoranti Rossopomodoro e lo spiega in una lunga intervista al noto quotidiano online Affaritaliani.

“Per la fase 1,a partire dal board, abbiamo optato per una riduzione importante degli stipendi e, contemporaneamente, abbiamo attivato la cassa integrazione. Successivamente, abbiamo focalizzato sulla revisione degli affitti e intrapreso attività per finanziamenti a supporto con le banche” racconta al quotidiano online.

“Con il recovery plan dedicato alla fase 2, abbiamo rivisto il core business incrementando il delivery sia come prodotto che come packaging, garantendo una sicurezza maggiore e rimanendo fedeli alla nostra tradizione di eccellenza dei prodotti. Abbiamo rivisto il menu semplificando alcuni piatti e puntando sui nostri “cavalli di battaglia”. Abbiamo rivisto tutti i materiali di comunicazione sostituendo al menu cartaceo il menu in formato digitale con QR Code. Infine, abbiamo sviluppato un sistema di prenotazione per l’asporto, per il delivery, e per la prenotazione ai tavoli con inserimento delle fasce orarie, il tutto in formato digitale”.

“Pensiamo che la ripresa sarà lunga e differenziata. Ad esempio, nelle città turistiche o nel travel, il tempo per recuperare una soglia di fatturato soddisfacente sarà più lunga che nelle città dove si potrà contare su una clientela sia business che residenziale, nei vari momenti della settimana. Non crediamo di poter recuperare il 100% dei precedenti incassi entro il 2020, ci vorrà anche una buona parte del 2021″.

“Per ora, quindi, le evidenze che possiamo trarre sono poche: crediamo in una crescita del delivery e dell’asporto, ma restiamo convinti che l’esperienza “viva” nei ristoranti resterà un valore forte che tornerà con il tempo, soprattutto per Rossopomodoro, i cui punti di forza sono esperienza e prodotto“.

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