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Il nuovo ordine mondiale emergente che corre verso Est si chiama Cina. Ecco il rischio che corriamo

Alcuni giorni fa, Zhang Zhan, una giornalista indipendente cinese, è stata condannata da un tribunale di Shanghai a 4 anni di carcere per aver documentato l’esordio della pandemia a Wuhan.

Lei è solo una degli almeno 47 giornalisti attualmente detenuti in Cina per lo stesso motivo. [1]

Il Ministero della Pubblica Sicurezza cinese aveva già registrato 5.111 casi di “fabbricazione e diffusione deliberata di informazioni false e dannose” nel febbraio 2020 mentre il Chinese Human Rights Defenders (CHRD), una coalizione di organizzazioni non governative per i diritti umani cinesi e internazionali, continuava a documentare il numero di utenti Internet penalizzati dalla polizia cinese per aver condiviso informazioni o parlato di coronavirus online (ad ottobre 2020 erano circa 897 casi). [2]

La Cina si classifica così al 177° posto di 180 secondo il Word Press Freedom Index 2020. [3] Il foglio d’accusa rilasciato contro Zhang sostiene che la donna abbia inviato “false informazioni tramite testo, video e altri media attraverso canali Internet come WeChat, Twitter e YouTube”. [4] Nel carcere di Shanghai Pudong, Zhang aveva intrapreso uno sciopero della fame ma è stata alimentata forzatamente e per oltre tre mesi è stata tenuta in catene, con le mani legate 24 ore al giorno. [5]

La Cina si mostra però solidale agli occhi del Mondo. Secondo il rapporto del CIDCA (China International Development Cooperation Agency), i governi locali, le imprese, le organizzazioni non governative e le persone cinesi, hanno donato materiali a più di 150 paesi e regioni del mondo. Tra questi sono inclusi forniture medico-sanitarie inviate in oltre 50 paesi africani e nell’AU, oltre a 7 team di medici esperti sul Covid-19. Tra i Paesi africani che hanno ricevuto questi soccorsi sono inclusi: Ghana, Nigeria, Senegal, Gabon, Sierra Leone, Guinea-Bissau, Guinea, Costa d’Avorio, Gambia, Liberia, Mali, Burkina Faso, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Togo, Benin, Capo Verde, nonché Sao Tome e Principe. [6] Sul sito web del CIDCA sono menzionati 94 Paesi destinatari, 81 dei quali appartenenti alla Nuova Via della Seta.  [7]

Dal 1° marzo al 31 maggio 2020, la Cina ha esportato materiali sanitari in ​​200 tra Paesi e regioni per un totale in soli tre mesi di: 70,6 miliardi di mascherine, 340 milioni di tute protettive, 115 milioni di occhiali, 225 milioni di test, oltre 40 milioni di termometri a infrarossi, 97 mila ventilatori; e ha anche annunciato la sospensione del rimborso del debito di 77 paesi in via di sviluppo. [8] La Cina ha inoltre elargito 50 milioni di dollari in contanti all’OMS. [9]

La cifra esatta della spesa cinese per l’assistenza Covid-19 ai Paesi stranieri è difficile da stimare a causa del loro particolare metodo, poco trasparente, di erogazione delle risorse. Alcuni esperti suggeriscono però che la Cina avrebbe speso, in aiuti umanitari, più nel 2020 che in qualsiasi altro anno precedente [10] anche se questi non sono stati segnalati al Financial Tracking Service (FTS) delle Nazioni Unite, rendendone così difficile una quantificazione precisa. [7] Peraltro, secondo il Center for Global Development (CGD), anche i Paesi beneficiari hanno difficoltà a ottenere dati sugli aiuti umanitari che stanno ricevendo dalla Cina per  il  Covid-19. [11]

Uno studio della Stanford University ha identificato parte di questi aiuti come uno sforzo della Cina di dare di sé l’immagine di un leader globale responsabile; uno sforzo che è stato catalogato come mask diplomacy. Parte di questa immagine è stata appositamente creata utilizzando social media come Twitter, laddove i Paesi più citati risultano essere, in ordine decrescente per numero di citazioni: Italia, Giappone, Iran, Russia, Pakistan, Canada, Kenya e Brasile [12] tra cui quelli che si prevede abbiano il peggiore impatto sul PIL a causa del Covid-19 sono l’Italia, il Canada, il Brasile e la Russia.

Altre analisi evidenziano gli ampi e persistenti effetti negativi della pandemia sull’economia mondiale, tra cui quelli causati dall’eccessivo aumento della volatilità dei mercati, senza che nessun Paese ne possa risultare indenne in un sistema di economia globale interconnessa, anche se la Cina e il gruppo dei Paesi cosiddetti dell’Asia emergente (trascinati dalla Cina) se la caveranno molto meglio almeno nel breve termine. [13]

Rispetto ai valori di riferimento precedenti al Covid-19, si stima che in tutto il mondo 144 milioni di persone in più abbiano raggiunto la povertà estrema nel 2020 e che la metà di questo aumento di povertà possa diventare permanente. [14]

Quanto alla Cina, Morgan Stanley prevede che l’economia cinese si espanderà del 9% durante il 2021 registrando la crescita maggiore di tutti gli altri Paesi del mondo fatta eccezione per l’India che dovrebbe crescere del 9,8% entro lo stesso anno. [15] Del resto, una crescita economica si è registrata in Cina anche nel trascorso 2020, con un aumento del 2% nonostante la pandemia; [16] il Paese aveva chiuso il terzo trimestre dell’anno con un aumento del 4,9% rispetto all’anno precedente. [17]

Secondo la WELT (World Economic League Table) 2021, [18] l’abile gestione della pandemia ha migliorato la performance economica della Cina rispetto ad altri Paesi, compresi quelli occidentali come gli Stati Uniti e i Paesi dell’Unione Europea, per cui si stima che la Cina diventerà la prima economia al mondo, superando l’economia degli Stati Uniti entro il 2028, ossia con 5 anni di anticipo rispetto a quanto previsto prima della pandemia.

Stiamo quindi osservando un nuovo ordine mondiale emergente che corre verso Est. Dovremmo perciò cominciare a riflettere su cosa possiamo imitare di questo nuovo mondo per migliorare le nostre “tipicità” e su cosa dobbiamo invece rimanere vigili per essere pronti a proteggerle. Poiché la preoccupazione non è solo legata all’evoluzione del Covid-19 e all’impatto sanitario, economico e sociale della pandemia, ma anche a cosa ne sarà, nel medio-lungo periodo, dei nostri modelli e valori occidentali dopo che questa sarà finita.

Bibliografia

  1. https://edition.cnn.com/2020/12/28/asia/china-journalist-zhang-zhan-intl-hnk/index.html
  2. https://www.nchrd.org/2020/04/a-healthy-society-should-not-have-just-one-voice-china-must-end-crackdown-on-online-speech-in-response-to-covid-19/
  3. https://rsf.org/en/news/china-ranking-near-bottom-rsfs-index-claims-it-welcomes-foreign-journalists-despite-all-evidence
  4.  https://www.theguardian.com/world/2020/dec/28/wuhan-citizen-journalist-jailed-for-four-years-in-chinas-christmas-crackdown
  5.  https://www.amnestyusa.org/wp-content/uploads/2020/12/uaa17020.pdf
  6. http://en.cidca.gov.cn/2020-04/06/c_470880.htm
  7. https://www.csis.org/analysis/chinas-humanitarian-aid-cooperation-amidst-competition
  8. http://en.cidca.gov.cn/pdf/FullTextFightingCOVID-19ChinainAction.pdf
  9. https://www.businessinsider.com/china-who-multimillion-dollar-contribution-political-power-move-2020-4
  10. https://www.cgdev.org/event/debates-development-china-good-developing-countries
  11. https://www.cgdev.org/sites/default/files/chinas-aid-bottom-recipient-country-reporting-chinese-development-cooperation-flows.pdf
  12. https://fsi.stanford.edu/news/covid-mask-diplomacy
  13. https://voxeu.org/article/economic-consequences-covid-19-multi-country-analysis
  14. https://www.brookings.edu/blog/future-development/2020/10/21/the-impact-of-covid-19-on-global-extreme-poverty/
  15. https://www.morganstanley.com/ideas/global-economic-outlook-2021
  16. https://www.worldbank.org/en/news/press-release/2020/12/23/chinas-economic-recovery-picks-up-but-risks-remain-report
  17. https://www.wsj.com/articles/chinas-economy-is-almost-over-covid-19-11603107776
  18. https://cebr.com/wp-content/uploads/2020/12/WELT-2021-final-29.12.pdf
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