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[L’intervento] Il premier Draghi: «Una gestione comune del mercato dell’energia conviene a tutti. Dobbiamo convincere gli altri Paesi»

Voglio ringraziare il Presidente del Governo di Spagna Sánchez, il Primo Ministro Costa e il Primo Ministro Mitsotakis per la loro partecipazione a questo incontro. La vostra presenza è la dimostrazione della grande amicizia che c’è tra i nostri Paesi. Un legame che va molto indietro nel tempo e che oggi si esprime nei forti rapporti che hanno le nostre popolazioni. I rapporti culturali, i rapporti economici tra i nostri cittadini e le nostre aziende. Abbiamo molte sfide comuni a cui vogliamo trovare risposte insieme a tutti gli altri partner dell’Unione Europea. La sfida più urgente, e anche l’argomento più importante di questo vertice, è quella dell’energia. 

Agire immediatamente 

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha aperto un periodo di forte volatilità sui mercati delle materie prime, sul mercato del gas, sul mercato del petrolio, che si è aggiunta anche ai rincari che avevamo osservato nei mesi scorsi, prima della guerra. Dobbiamo intervenire subito. C’è in tutti noi una sensazione che occorra fare qualcosa immediatamente, qualcosa di sostanziale, qualcosa di significativo, immediatamente. Dobbiamo sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, soprattutto le più vulnerabili, e dobbiamo sostenere le nostre imprese. L’Unione europea ha reagito con unità e determinazione all’aggressione dell’Ucraina. Ora deve trovare la stessa unità e stessa determinazione nell’affrontare le nostre crisi. Sono tante, una è energetica ma non è l’unica. 

Una gestione comune del mercato dell’energia conviene a tutti

Questa riunione è nata dal suggerimento che inizialmente è stato proposto dal Presidente del Governo di Spagna Sánchez, al Consiglio europeo di Versailles, di venire a Roma. Poi però abbiamo visto che i nostri problemi sono comuni e le nostre proposte erano molto simili durante il Consiglio. Quindi c’era una naturale convergenza di vedute che ha suggerito l’opportunità di questa nostra riunione. Lo scopo dell’incontro di oggi è avere un approccio comune per il prossimo Consiglio europeo. Dobbiamo avere sul tavolo misure concrete a tutela di tutti gli Stati membri in un settore che è decisivo per il nostro futuro. Una gestione comune del mercato dell’energia conviene a tutti. 

Dobbiamo convincere gli altri Paesi

Abbiamo discusso in passato, nel Consiglio europeo, di stoccaggi, di connessioni e di funzionamento del mercato del gas e dell’energia elettrica. Abbiamo discusso dell’importanza di fare un decoupling, ovvero una separazione del mercato dell’energia elettrica da quello del gas. Abbiamo discusso della possibilità di avere un prezzo calmierato nel mercato del gas. Naturalmente noi abbiamo discusso, abbiamo idee molto simili ma dobbiamo anche convincere altri Paesi del Consiglio europeo. Paesi che hanno esigenze diverse, che hanno strutture e infrastrutture anche molto diverse. Abbiamo discusso anche delle interconnessioni, come vi dicevo prima è un problema che strutturalmente sarà sempre più importante anche in vista delle interconnessioni dell’idrogeno, non soltanto del gas oggi. 

La sfida dell’energia va oltre la guerra

La sfida dell’energia va oltre l’emergenza della guerra e tutti i Paesi membri dell’Unione, tutti noi intorno al tavolo, siamo persuasi della necessità di procedere a una diversificazione del gas naturale e a un incremento delle energie rinnovabili: non sono alternative bisogna andare su tutte e due le strade. La sponda sud del Mediterraneo e l’Europa meridionale avranno un ruolo fondamentale, non solo a beneficio di loro stessi ma a beneficio di tutti i membri dell’Unione Europea. Una stretta collaborazione tra i nostri Paesi è essenziale per assicurare coerenza e complementarietà all’approvvigionamento e al trasporto verso l’Europa centrale e settentrionale. 

Serve sistema di difesa europeo

Nella riunione abbiamo anche accertato una completa convergenza sul ruolo della Bussola strategica, come contributo fondamentale al percorso verso una difesa europea. La guerra in Ucraina ha dimostrato come questo sia diventato ormai un obiettivo assolutamente essenziale da perseguirsi in tempi anch’essi molto rapidi. Fondamentale sarà la complementarietà di questo sforzo con la Nato. Una Difesa europea rende la Nato più forte. Questi impegni saranno suggellati con la partecipazione al Consiglio atlantico straordinario e nell’incontro del Consiglio europeo col Presidente Biden; poi al vertice Nato di Madrid, a fine giugno. 

Per inciso, la partecipazione di un Presidente americano a un Consiglio europeo è, di per sé, un segnale straordinario del fatto che la sicurezza è sì europea, ma allo stesso tempo è sicurezza transatlantica. Noi avremmo davanti negli anni a venire investimenti molto significativi nella difesa e queste spese, come altre ormai, necessarie per rispondere alle sfide strategiche sovranazionali, non sono affrontabili a livello nazionale. Occorre una risposta europea e l’incontro di oggi dimostra che i nostri Paesi vogliono essere protagonisti di questa risposta europea.

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