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Perché bisogna ripartire dal piacere di imparare

Nei tre mesi di quarantena chiuso in casa a Milano mi sono ricordato spesso quando a vent’anni, sui banchi dell’università, ho visto nascere Internet, e immaginato cosa sarebbe stato questo periodo senza. 

In poco più di vent’anni Internet è entrato nelle case di tutti, costruendo un nuovo straordinario spazio di connessione tra ogni forma di esperienza umana; in molti abbiamo creduto che il mondo sarebbe diventato migliore; le cose non sono andate esattamente così. E la ragione è che la tecnologia da sola è sì potente, ma è l’uomo – con i suoi valori ed i suoi sogni – a dare la direzione, a decidere quale uso farne.

In questi mesi l’incertezza per il futuro ci ha indicato quanto la collaborazione sia importante per vivere meglio tutti; invece di rimanere solo chiusi in casa abbiamo iniziato a parlare gli uni con gli altri, sfruttando bene la tecnologia, imparando a utilizzare zoom, google meet, teams, skype, tecnologie di videoconferenza che oggi tutti sanno utilizzare grazie al Lockdown.

Ma abbiamo anche compreso che siamo ancora una società non preparata a mezzi di comunicazione così potenti, che in molti casi sono come una Ferrari in mano a chi non ha ancora la patente di guida.

Ed è per questo che mi sono definitivamente persuaso che la scuola sia il terreno sul quale costruire una società migliore, virtuosa, capace e felice, anche in relazione allo sviluppo tecnologico. L’apprendimento del nuovo, l’esplorazione e la curiosità sono caratteristiche innate dell’essere umano: portano benessere personale come una corsa al parco, una camminata in montagna, una nuotata al mare.

Ma poi la realtà ci dice il contrario: progresso tecnologico e apprendimento viaggiano su binari e con velocità differenti all’interno di un programma di sviluppo del Paese, come continua ad accadere in Italia.

Quando ho incontrato Elena Ugolini ci siamo subito trovati in sintonia su questo punto.

Sono rimasto colpito dalla sua vocazione per la scuola: conoscevo la sua esperienza come sottosegretario di stato per l’istruzione e la ricerca, la partecipazione alla riforma con l’allora ministro Luigi Berlinguer, la sua capacità di costruire un modello di scuola come il liceo Malpighi a Bologna. Ma è stato quando mi ha raccontato che “gli insegnanti devono essere disposti a dare la vita per i loro studenti” che ho capito avrei voluto realizzare con Elena un progetto – mettendo al fianco della sua vocazione – la mia lunga esperienza come esperto di comunicazione e tecnologia al servizio di multinazionali.

Ne è nato “ABC live, il piacere d’imparare”, un’idea per diffondere nella società italiana la gioia di conoscere e apprendere. Nel nostro Paese esistono migliaia di maestri straordinari di cui nessuno parla perché hanno come unico pubblico i loro studenti. Studiosi, ricercatori, docenti universitari, esperti conosciuti solo da una ristretta cerchia di persone.

Abbiamo pertanto pensato a qualcosa di nuovo, ovvero ad un cambiamento di orizzonte, allargando la visione della scuola, dedicata a bambini, giovani e ai loro insegnanti, per aprirla a tutti come esperienza naturale a qualsiasi età. Se pensiamo ad esempio ai nostri anziani, le neuroscienze stanno ampiamente dimostrando come il desiderio di imparare porti felicità e salute.

Da un punto di vista sociale, questo inizio di ventunesimo secolo sottolinea come l’apprendimento costante e la comprensione profonda della realtà, aiuti a vincere la paura collettiva di essere sopraffatti dalla complessità degli schemi moderni. Conoscere insieme significa trovare il collante necessario affinché la società non si sfaldi.

Una società che impara crea lavoro, e costruisce i presupposti culturali per una vita piena di significato, speranza e felicità.

Quindi ci siamo messi al lavoro su questo sogno, l’idea di una scuola aperta a tutte le età, dai 4 ai 100 anni. Dopo il nome “ABC live”, abbiamo iniziato a lavorare con un team fantastico di insegnanti, collaboratori e con lo staff del Liceo Malpighi di Bologna, a cui si stanno aggiungendo altri maestri, insegnanti e professori da tutta Italia, noti e meno noti, perché è un progetto che ha bisogno della collaborazione di tutti, anche della tua che stai leggendo questo articolo.

Portare la gioia d’imparare nelle abitudini di comportamento della società italiana, non è un progetto semplice. È un progetto possibile grazie a Internet, che avvicina tutti, e che può essere utilizzato molto meglio di quanto stiamo facendo oggi.

Amore, bellezza e piacere per la conoscenza sono le nostre parole chiave, a cui abbiamo aggiunto condivisione, socialità, dialogo, libertà e tutti i valori conseguenti, necessari per costruire una società consapevole, unita, con una visione del mondo e della realtà in grado di trasmettere un senso positivo di appartenenza.

Siamo partiti questa settimana, con entusiasmo, con una formula semplice di abbonamento a grazie al quale si potranno seguire tutti i corsi online via Zoom. Dalla matematica alla fisica, dall’approfondimento della cultura italiana alla filosofia, alla storia dell’arte, ai corsi di inglese e cinese, passando per Harry Potter, i Promessi Sposi, un corso di musica: questi sono solo alcuni tra i primi titoli messi a catalogo che prevedono la rigorosa presenza “live” di tutti gli insegnanti. Perché da soli ci si informa, insieme si conosce.

Quello che ci sostiene è l’entusiasmo di una comunità che ama questo progetto, al quale speriamo aderirai anche tu che stai leggendo. La programmazione dei corsi viene pubblicata sul sito Internet www.abclive.it collegato alla nostra pagina Facebook e al canale YouTube. Ogni sabato alle ore 9.00, invece, c’è l’evento “ABC LIVE , IL PIACERE di IMPARARE la rivista gratuita”, con ospiti sempre interessanti e con i migliori professori che presentano un riassunto delle loro lezioni. Non c’è modo migliore per conoscere ABC live e di partecipare alla nostra idea di ripartenza, insieme.

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