Cresce l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale nell’industria italiana: in termini assoluti, rispetto al 2023, il numero di imprese che utilizzano almeno una delle tecnologie Ia aumenta del 71%, facendo registrare la variazione massima per la IA generativa (+163,5%) e quella minima per la Ia utile alla movimentazione delle macchine (+3,7%).
È quanto emerge dal rapporto Istat su imprese e tecnologia, secondo cui sale dal 5% all’8,2% nel 2024 la quota di imprese con almeno 10 addetti che utilizza l’Ia, un aumento che però ancora non colma la distanza con la media Ue che è al 13,5%.
Nell’utilizzo dell’Ia fanno un passo avanti significativo le imprese con 50-99 addetti che si attestano al 14% (era 5,6% nel 2023). Cresce anche la quota delle grandi imprese, ora al 32,5% dal 24,1% del 2023. Tra le attività economiche che più la sfruttano, al primo posto c’è l’informatica (36,7%, era il 23,6% l’anno precedente), le tlc (dal 18,1% al 27,6%), e cinema, tv e video (dall’11,1% al 28,3%).
Si tratta di imprese per il 63% localizzate nel nord del Paese, un quarto in Lombardia e il 13% in Veneto, con quote rilevanti anche per Lazio ed Emilia-Romagna (circa 9,5%), della Campania, Piemonte e Toscana (tra l’8% e il 6%).
IL SETTORE IA IN ITALIA VALE 909 MILIONI, 1,8 MILIARDI NEL 2027
Il mercato dell’Intelligenza artificiale in Italia conferma una dinamica di forte crescita, con un valore consolidato nel 2023 di 674 milioni di euro, registrando un aumento del 55% rispetto al 2022. Le previsioni per il 2024 sono altrettanto positive, con una stima di crescita del 34,8% che porterà il mercato a toccare i 909 milioni e 1,802 miliardi nel 2027.
È quanto emerge dal report “Il Mercato dell’IA in Italia” pubblicato da Anitec-Assinform, l’associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’Ict in Italia.
Il report, realizzato dal Gdl ‘Intelligenza Artificiale’ di Anitec-Assinform, con il supporto di NetConsulting cube e Infocamere, evidenzia comunque “profonde disomogeneità strutturali. Come riporta l’Istat, le grandi imprese mostrano un tasso di adozione del 24,1%, mentre le Pmi si fermano a un modesto 4,7%“.
In particolare, il report evidenzia come il settore bancario guidi l’adozione dell’Ia con investimenti pari a 173,6 milioni, mentre il comparto Telco & Media ha raggiunto i 161,6 milioni. Il documento sottolinea l’importanza strategica dell’IA generativa che orienta le scelte di investimento delle imprese.
Inoltre, il report mette in evidenza le principali sfide da affrontare: oltre al divario dimensionale, si registrano carenze in aree fondamentali come infrastrutture, istruzione e competenze digitali.
Il dinamismo dell’ecosistema innovativo è altrettanto significativo. Dall’analisi dei dati del registro delle imprese, ottenuti grazie alla collaborazione tra Anitec-Assinform e InfoCamere, emerge che delle 644 startup e Pmi innovative attive nel settore dei digital enabler e con almeno un addetto, 301 – pari al 47% – si specializzano in Intelligenza artificiale e Machine learning.
“Il nostro obiettivo è dare voce alle aziende Ict che ogni giorno affrontano le sfide del mercato” commenta Massimo Dal Checco, presidente di Anitec-Assinform. “Il loro punto di vista sulle tecnologie digitali di frontiera, supportato da dati ed evidenze empiriche, rappresenta un patrimonio prezioso per l’intero sistema Paese. Per accelerare lo sviluppo dell’Ia è necessaria una strategia che integri tre elementi chiave: la diffusione di competenze digitali nell’ecosistema formativo, il potenziamento delle infrastrutture di calcolo avanzato e il rafforzamento delle partnership pubblico-private” conclude Dal Checco.