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Maurizio Landini (Segretario Generale Cgil): «I conflitti interni alla maggioranza stanno impedendo di lavorare alla rinascita del Paese. È il momento del confronto e della soluzione dei problemi»

Il conflitto interno alla maggioranza «sta impedendo al Paese di poter discutere e scegliere come investire i soldi europei che sono l’occasione per definire la rinascita del nostro Paese. È il momento del confronto con le parti sociali e il tessuto democratico del Paese». Così in un’intervista al Fatto Quotidiano Maurizio Landini, Segretario Generale della Cgil.

La discussione, afferma, «non può esser blindata nella maggioranza e non è certo il momento di votare. È il momento della responsabilità e della soluzione dei problemi. Non possiamo più aspettare. Se questo confronto non si apre nei prossimi giorni proporrò a Cisl e Uil e alle associazioni d’impresa di discutere come prendere parola». Landini chiede al governo di «proporre le tematiche fondamentali: combattere le diseguaglianze, gli investimenti nel Mezzogiorno, la questione del lavoro e il superamento della precarietà; lo Stato sociale e la riforma della Pubblica Amministrazione. Politiche industriali ambientalmente sostenibili».

E insiste: non si può aspettare il 31 marzo «per sapere cosa succede sui licenziamenti. Abbiamo bisogno di una rete universale di protezione». Secondo Landini occorre poi incentivare i «contratti di solidarietà, estendere la Naspi e DIS-COLL a tutte le forme di lavoro e fare una vera riforma degli ammortizzatori sociali collegati alla formazione».

Inoltre, aggiunge, «sarebbe utile smettere di discutere di Mes sì o no, ma decidere come dobbiamo investire sulla sanità pubblica, la ricerca di base, la medicina di prossimità. Questo significa fare assunzioni, formazione e definire i risultati attesi». Landini dichiara che si vaccinerà: «è un atto di responsabilità e stiamo parlando della salute e sicurezza di tutti». Riguardo a un possibile obbligo per alcune tipologie di lavoratori, infine conclude: «certe decisioni e responsabilità le deve assumere chi governa e il tema riguarda tutto il mondo del lavoro».

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