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Matteo Renzi (Leader Italia Viva): «L’Italia ha una mole incredibile di soldi da spendere, ma nel Recovery Plan manca una visione del Paese per i prossimi vent’anni»

L’Italia «ha una mole incredibile di soldi da spendere. Io voglio solo capire come li spendiamo». Lo dice il leader di Italia Viva Matteo Renzi in un’intervista al Sole 24 Ore. «Non sarò complice del più grave spreco di denaro pubblico. Sono per spenderli tutti e spenderli bene: ma se qualcuno vuole spenderli male lo faccia senza di noi».

Quanto a un possibile nuovo governo, «non è un problema di formule», sottolinea. «Noi non vogliamo far cadere Conte, ma se lui non considera le nostre proposte nella stesura del documento più importante della legislatura, allora si tenga il documento e noi gli diamo indietro le nostre poltrone». Renzi si dice pronto ad andare all’opposizione e, in caso di rottura, esclude «nel modo più categorico» un appoggio esterno al governo.

Il punto, secondo il leader di Italia Viva, è che nel Recovery Plan «manca una visione del Paese per i prossimi vent’anni». Una delegazione di Italia Viva «ha consegnato in queste ore al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri un documento in 63 punti con le nostre proposte di modifica», fra le quali priorità assoluta agli investimenti in infrastrutture, no alla cultura giustizialista, finanziamento completo del Family Act, necessità di triplicare i denari previsti per cultura e turismo, investire sulla scuola, sulla formazione e sull’università.

Una volta individuata la strada, andrebbero fatte «tutte le unità di struttura necessarie», dando fiducia «al personale della PA che già c’è». Non avremo «più per molti anni la possibilità di fare deficit e risolvere i problemi strutturali del nostro Paese e quindi dobbiamo usare tutte le risorse del Recovery a questo fine». Se sul Mes «dovesse persistere il niet del M5s andremo in Parlamento: sono sicuro che una maggioranza pro Mes si troverebbe. Non solo con l’aiuto degli stessi pentastellati ma anche di una parte del centrodestra».

Per quanto riguarda la legge elettorale, se si vuole superare il bicameralismo «occorre farlo con una riforma costituzionale, non con forzature inaccettabili». Venendo alla delega sui servizi segreti, «l’insistenza con cui Conte difende una cosa che né Monti, né Berlusconi, né Prodi e né io abbiamo fatto è incomprensibile e comincia a diventare sospetta. Più il premier insiste più sarà importante capire perché non intende avvalersi di una professionalità specifica».

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