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[Lo scenario] Ursula von der Leyen: «Brava Italia, è passata da 40% di import dal gas russo al 10%»

“L’Italia è uno dei Paesi più colpiti dal ricatto del gas della Russia. Putin ha tagliato le sue esportazioni via gasdotto verso l’Europa dell’80%, in 8 mesi.

Ma siamo riusciti a compensarle e l’Italia è un esempio perfetto. Prima importava il 40% del gas dalla Russia, e ora quella quota è scesa a circa il 10%, grazie a un notevole sforzo per diversificare le forniture.

Gli stoccaggi europei sono stati riempiti al 96% all’inizio di novembre. Ciò significa che siamo al sicuro per questo inverno”.

Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante l’evento ‘Bocconi, l’Italia, l’Europa – un saluto a Mario Monti’, in corso a Milano, presso l’Università Bocconi.

Asse tra il Quirinale, il governo e la Commissione europea sul Pnrr e il price cap, a Milano, nel giorno di Sant’Ambrogio.

Intesa anche su un pieno appoggio senza distinguo a Kiev e impulso all’ingresso dei Balcani occidentali nell’Ue. E’ quanto è emerso nel corso di un colloquio tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e la presidente della Commissione Ue, URSULA von der Leyen, presente il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che si è svolto in Prefettura a Milano, poche ore prima della loro partecipazione alla prima della Scala.

Il tutto mentre il governo sta studiando ulteriori soluzioni per l’aiuto ai cittadini contro il caro-bollette: l’esecutivo è infatti al lavoro sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia: a Chigi e nei ministeri competenti si sta ragionando sulla possibilità di diversificare i prezzi dell’energia prodotta dalle diverse fonti rinnovabili, dall’idroelettrico al geotermico, dal solare all’eolico. Sul tema del tetto europeo al prezzo del gas, il capo dello Stato ha auspicato una soluzione “realistica ed efficace”.

Mattarella ha espresso alla leader dell’esecutivo europeo le preoccupazioni delle ricadute negative per famiglie e imprese in Italia a causa dell’alto prezzo del gas, interpretando anche i sentimenti del governo. URSULA von der Leyen, dal canto suo, si è detta “molto fiduciosa”, sul fatto che il price cup “si concretizzerà entro la fine dell’anno”. Quindi ha riconosciuto i meriti di Roma nell’essere capofila nella richiesta di uno strumento di questo tipo. “Abbiamo proposto un meccanismo di correzione del mercato del gas e l’Italia lo ha chiesto fin da subito. Ci consentirà di prevenire i rialzi eccessivi di prezzo, tagliando la manipolazione e la speculazione. Ora – ha aggiunto – gli Stati Membri stanno discutendo su come adattarlo a tutta l’Europa”. Anche sul Pnrr tra Roma e Bruxelles si è registrato un “dialogo eccellente”.

Da parte italiana è stata ricordata la necessità di predisporre i necessari aggiustamenti al Piano tenendo conto dei nuovi fattori (inflazione, aumento dei costi di energia e materie prime) provocati in conseguenza dell’invasione russa dell’Ucraina. In mattinata, von der Leyen non era entrata del merito delle richieste di palazzo Chigi, limitandosi a dare qualche cifra dei risultati già raggiunti: “L’Italia – aveva ricordato – sta ricevendo oltre 190 miliardi di euro per gli investimenti e le riforme, ne ha già ricevuti quasi 67 e il loro impatto sta iniziando ad essere ben visibile”. Anche sul fronte delle rinnovabili, aveva messo in evidenza quello che l’Europa sta facendo per il nostro Paese: “RePower Ue significa 9 miliardi di euro sull’energia pulita per l’Italia. E’ il nostro piano per superare la nostra dipendenza dalla Russia. Ho appena proposto di svilupparlo ulteriormente per accelerare la transizione verde in tutta Europa”. Prima del bilaterale, Mattarella, molto applaudito alla Bocconi, aveva salutato con particolare affetto Mario Monti, approvando esplicitamente la scelta del suo predecessore, Giorgio Napolitano, di nominarlo Senatore a vita. “Il segno europeista, del Presidente Monti – sono state le parole di Mattarella – ha caratterizzato tutta la sua lezione, da varie sedi. La Repubblica, gli è riconoscente”. Quindi, aveva esaltato il merito della Bocconi nell’aver sempre avuto nei suoi 120 anni di storia “una rigorosa attenzione alla salvaguardia dei valori di autonomia e libertà”. 

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