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[Lo scenario] Ecco perché le banche europee possono superare la crisi del credito che avvolgerà il mercato

Secondo quanto evidenziato da un’analisi condotta dall’agenzia Scope Ratings, le banche europee possono far fronte a un significativo deterioramento della qualità del credito. I risultati della redditività e dei calcoli patrimoniali condotti da Scope su 50 grandi banche europee, si legge in una nota, mostrano che 44 istituzioni rimarranno redditizie anche se dovessero triplicare i loro accantonamenti prudenziali. Quattro istituti (Svenska Handelsbanken, Swedbank, Kbc e Ubs), scrivono da Scope, potrebbero addirittura rimanere redditizie con un aumento degli accantonamenti di dieci volte.

Le banche nordiche si distinguono come le più resilienti a uno shock sulla qualità degli attivi, grazie alla loro elevata redditività unita a un basso livello di rischio di credito. Le banche tedesche, al contrario, si legge nel report, «sembrano più vulnerabili perché hanno una redditività relativamente bassa e riserve di capitale più contenute rispetto alle controparti europee. Ma la loro redditività sta migliorando e sono orientati positivamente all’aumento dei tassi di interesse».

«Quello che la nostra analisi mostra è che le banche europee sono entrate nel 2022 con bilanci solidi, inclusi bassi livelli di Npl, redditività discreta e capitale solido. Abbiamo riscontrato che, con poche eccezioni, le banche sono in una buona posizione per resistere a un deterioramento della qualità del credito se ciò dovesse verificarsi nei prossimi trimestri», ha affermato Marco Troiano, capo del team delle istituzioni finanziarie di Scope. I livelli di capitale sono solidi: i rapporti Cet 1 Ratio delle 50 banche di Scope sono ben oltre il 15%.

«Anche i cuscinetti rispetto ai requisiti patrimoniali rimangono ampi. Se le banche sono entrate nella pandemia con buffer generalmente inferiori a 300 punti base, una cifra più tipica ora è di 500 pb. Questo è ben al di sopra degli obiettivi, offrendo una notevole flessibilità rispetto alla crescita organica, alle fusioni e acquisizioni e alle distribuzioni di capitale», ha affermato Troiano. Troiano prevede che il contesto continuerà a favorire il credito bancario, con il miglioramento del contesto dei tassi di interesse che ha più che compensato un lieve deterioramento della qualità del credito con il rallentamento della crescita.

«Il contesto inflazionistico presenta molti vantaggi per il settore, ma non è privo di insidie. Il passaggio dei tassi a breve da negativi a zero ridurrà il costo della liquidità in eccesso detenuta presso le banche centrali, mentre ulteriori aumenti dei tassi a breve termine aumenteranno probabilmente i ricavi delle banche, in particolare per quelle con grandi concessioni al dettaglio. Una curva dei rendimenti più ripida in generale sosterrà il reddito delle attività bancarie tradizionali. In un ambiente inflazionistico, la gestione dei costi delle banche sarà messa alla prova. Questo è stato fondamentale per supportare la redditività negli ultimi anni», ha aggiunto Troiano.

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