«Non serve un partito degli amministratori locali». Ad affermarlo è il neo sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, che sostiene di non volersi iscrivere al “partito dei sindaci” e spiega «la questione del rapporto tra il Pd e sindaci deve essere ribaltata: non serve un partito degli amministratori locali. Ma i dem in Parlamento e al governo devono lavorare per dare più forza alle politiche degli enti locati. Mi pare che Enrico Letta abbia questa consapevolezza e sia pronto ad agire di conseguenza».
Lo Russo racconta in una lunga intervista a La Stampa: «Con il sindaco Sala ci siamo solo scambiati dei messaggi e ci vedremo presto. Il nostro problema sono i rapporti con i burocrati romani», ovvero «esiste una grande questione settentrionale che riguarda il rapporto degli enti locali con i poteri romani soprattutto con la burocrazia nei ministeri» spiega. «Questa è una battaglia comune e trasversale».
Interpellato sull’intesa nazionale tra Pd e M5s, ribatte: «Le valutazioni politiche devono essere laiche. A livello nazionale bisogna verificare le traiettorie di una possibile alleanza tra Pd e M5S. Se le traiettorie coincidono ben venga un’intesa ma non mi scandalizzo se non ci sarà uniformità tra livello nazionale e quello locale».
Lo Russo spera che Mario Draghi «faccia il più a lungo possibile il premier». Sollecitato sull’ipotesi di Silvio Berlusconi al Colle, risponde: «Credo che il capo dello Stato debba avere un profilo marcatamente istituzionale e un ruolo di garanzia di tutti e non di una parte. Un alto profilo istituzionale che deve aver caratterizzato tutta la sua vita politica. Da questo punto di vista Berlusconi non è adattissimo».
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