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L’Europa trema, boom di contagi in Francia, Spagna e Germania. Oms: ora più sforzi

La temuta seconda ondata sta esplodendo in tutta Europa con i nuovi casi in crescita costante e allarmante praticamente in tutti i Paesi in cui viaggi, movida e vacanze in libertà si moltiplicano un po’ ovunque. Il record negativo della giornata spetta alla Francia con 2.524 casi. In Spagna i contagi sono 1.690 in 24 ore senza i nuovi malati nella capitale Madrid, non conteggiati per problemi tecnici. La Germania registra 1.226 contagi in 24 ore, il numero più alto dall’inizio di maggio. Un dato che il ministro della Salute Jens Spahn giudica “inquietante” e che, secondo il portavoce della cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert, “preoccupa e deve preoccupare”.

Dopo aver sconsigliato i viaggi in tre regioni spagnole (Catalogna, Navarra e Aragona), in vigore da fine luglio, il ministero degli Esteri tedesco ha esteso l’invito a rinunciare ai viaggi non necessari a Madrid e nel Paese Basco. In Belgio, funestato da una pesante diffusione del Covid, diventa obbligatorio l’uso della mascherina in tutti i luoghi pubblici della regione di Bruxelles dove la soglia dei contagi ha superato i 50 casi al giorno ogni 100 mila abitanti, cioè più di 600 nuovi casi ogni 24 ore su un territorio di circa 1,2 milioni di abitanti.

Due appuntamenti sportivi importanti come i Mondiali di ciclismo in Svizzera e la maratona di Parigi (già rinviata due volte) sono stati annullati a causa della pandemia che non accenna a regredire. Archiviato anche il fallimentare tentativo della Svezia di ottenere una immunità di gregge senza mettere in campo alcuna misura di lockdown. Solo il 15 per cento della popolazione ha sviluppato anticorpi contro il 40 per cento previsto dal governo di Stoccolma, hanno valutato due ricercatori dell’University College di Londra sul Journal of the Royal Society of Medicine, che rilevano come la Svezia abbia il triplo dei casi per milione di abitanti rispetto alla Danimarca, quattro volte più della Norvegia e cinque volte più della Finlandia.

Nuovo record di contagi in Romania, il Paese dei Balcani più colpito dall’epidemia, con 1.415 nuovi malati in 24 ore. Emergenza in Olanda dove il parlamento ha interrotto la pausa estiva per una discussione straordinaria con il premier Mark Rutte sull’incremento della malattia che segna in una settimana 4.036 nuovi malati soprattutto nei focolai di Amsterdam e Rotterdam. Sono 262 le nuove infezioni in Grecia, la cifra più alta dall’inizio della pandemia che conferma una tendenza in costante aumento in agosto. E da domani al Brennero riprendono i controlli sanitari per entrare in Austria.

Intanto si fanno i conti dei danni economici della pandemia. Il Regno Unito ha subito una caduta record del Pil del 20,4 per cento nel secondo trimestre del 2020 ed è entrato in recessione, la prima dal 2008, facendo peggio della Spagna (- 18,5 per cento) e della Francia (- 13,8 per cento).

Sull’Europa sono puntati anche i riflettori dell’Oms. E Mike Ryan, direttore esecutivo del Programma per le emergenze sanitarie, invita le autorità sanitarie italiane e spagnole a “raddoppiare gli sforzi della sanità pubblica” per ridurre i casi. Ma non va meglio nel resto del mondo, dove il virus ha infettato 20.412.501 persone e lasciato sul terreno 744.311 morti secondo i dati della Johns Hopkins University.

Gli Stati Uniti contano altri 46.808 malati in una giornata e 1.074 vittime. Emergenza coronavirus anche nella prigione di San Quintino in California: negli ultimi due mesi sono risultati positivi 2.200 tra detenuti e agenti e 25 persone sono morte. Lo Stato australiano di Victoria registra 21 decessi nelle ultime 24 ore, il livello più alto dall’inizio della pandemia. In Brasile, che ha raggiunto i 3.109.630 di casi ha contratto il virus anche il governatore di San Paolo, Joao Doria, che poco prima di dare la notizia della sua positività aveva promesso la disponibilità a dicembre del vaccino cinese, in fase di sperimentazione nello Stato, il più colpito dalla pandemia nel Paese sudamericano.

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