Internet è ormai ritenuto vitale in Italia, come l’acqua.
La rete digitale è considerata addirittura più importante di quella idrica tanto è cresciuta la consapevolezza del suo ruolo per lo sviluppo.
È il risultato che “sorprende di più”, secondo il presidente di Istituto Piepoli, Livio Gigliuto, di un’indagine condotta per Inwit.
Secondo lo studio, presentato al primo Sustainability day dell’operatore delle torri, il 94% degli intervistati apprezza il valore delle infrastrutture digitali per il territorio e la collettività.
Le resistenze ai lavori sarebbero ormai minoritarie: l’84% del campione è favorevole alla costruzione di infrastrutture digitali, e un terzo di questo è estremante favorevole.
Oltre la metà ritiene che il potenziamento dovrebbe avvenire in tempi rapidi.
La rete digitale al terzo posto tra le infrastrutture in termini di priorità di investimenti, dopo la rete ferroviaria e quella stradale e autostradale.
Inoltre ‘85% degli italiani è convinto che il 5G rappresenti un’opportunità di crescita e non un rischio, anche se persiste ancora qualche preoccupazione legata a “fake news”.
“È importante vedere che crescano la consapevolezza e il supporto per la digitalizzazione e le infrastrutture digitali”, ha detto il direttore generale di Inwit, Diego Galli, ricordando che lo scorso anno la società ha realizzato più di 900 nuove torri ed è “in linea” con gli obiettivi del Pnrr, che entro il 2026 porterà alla copertura di 1400 aree che sono in digital divide.
“È un piano di sviluppo comunque sfidante”, secondo Galli, perché per le autorizzazioni “si impiega ancora tanto tempo”: ci vogliono 10 mesi per costruire una nuova infrastruttura, spiega, dei quali solo 2 mesi per la struttura tecnica e 8 mesi per la localizzazione e l’ottenimento dei permessi.
“C’è stata un’ottima semplificazione a livello centrale – per Galli – ma è importante che venga sempre più recepita in modo integrato a livello locale”.
Il lavoro svolto è stato sottolineato dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.
“Nelle scorse settimane, attraverso le modifiche apportate al codice delle comunicazioni elettroniche, abbiamo migliorato la copertura nel nostro Paese e innalzato i limiti elettromagnetici utili allo sviluppo della connettività ultraveloce”, ha dichiarato Urso, parlando di “un passo in avanti, da tempo assolutamente necessario”.
La modifica dei limiti, secondo l’indagine, è nota a poco più di un terzo degli intervistati.
Di questi, tuttavia, la grande maggioranza (81%) valuta positivamente il provvedimento.