Disoccupazione al minimo storico e inflazione inferiore alla media europea.
L’Italia consolida la condizione di eccellenza rispetto alla media europea.
I dati forniti dall’Istat per novembre 2024, pur evidenziando alcune incertezze, come il calo dell’occupazione giovanile e l’aumento degli inattivi, segnano comunque un traguardo storico: il tasso di disoccupazione è sceso al 5,7%, un valore mai raggiunto da quando l’Istat ha iniziato a monitorare le statistiche nel 2004.
Un successo che va oltre i confini nazionali, posizionando l’Italia ben al di sotto della media europea, che si attesta al 6,3% nell’area euro e al 5,9% nell’Unione Europea.
Nel dettaglio, a novembre 2024, il numero degli occupati in Italia ha superato quello dello stesso mese dell’anno precedente con un incremento dell’1,4%, pari a 328.000 unità in più.
Seppur con un lieve calo mensile dello 0,1% (13.000 occupati in meno), l’andamento positivo si conferma se si guarda al lungo periodo, con la crescita dell’occupazione nelle donne, negli over 50 e nei lavoratori con contratti a tempo indeterminato.
Quest’ultimo è un aspetto particolarmente significativo, visto che a livello europeo la crescente incertezza economica sta invece spingendo i tassi di disoccupazione verso l’alto.
Nonostante l’occupazione continui a crescere, l’Italia si trova a dover affrontare una problematica persistente: la disoccupazione giovanile.
Il tasso di disoccupazione per la fascia di età tra i 19 e i 35 anni è tornato a crescere, superando il 19%.
Questo dato rimarca le sfide per il futuro, non solo in termini di politiche per incentivare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, ma anche nel favorire una transizione verso lavori più stabili e duraturi, come sottolineato dal ministro del Lavoro Marina Calderone.
“C’è ancora molto da fare per l’occupazione femminile e giovanile, ma il dato odierno ci mostra anche come crescano i rapporti di lavoro stabili”, ha dichiarato con soddisfazione.
Un altro elemento che distingue l’Italia da altri Paesi europei è l’inflazione.
Mentre in Europa l’inflazione continua a rimanere una preoccupazione costante, l’Italia ha visto un significativo calo.
Nel 2024, i prezzi al consumo sono aumentati solo dell’1,0% in media annua, un netto miglioramento rispetto al 5,7% dell’anno precedente.
Questo dato segna una differenza sostanziale con la zona euro, dove l’inflazione ha raggiunto il 2,4% a dicembre 2024, con l’Italia che beneficia di un rallentamento più marcato, principalmente grazie alla discesa dei prezzi dei beni energetici.
Inoltre, l’Italia mostra un’inversione di tendenza interessante, con la crescita di occupati che si affianca a una leggera diminuzione del numero di disoccupati (-23,9% rispetto a novembre 2023).
Tuttavia, cresce anche il numero degli inattivi (+2,6%), un fenomeno che merita attenzione.
A novembre 2024, infatti, il tasso di inattività complessivo ha raggiunto il 33,7%, segnando un piccolo aumento rispetto al mese precedente, mentre il tasso di inattività giovanile continua a rappresentare una delle sfide più difficili da affrontare.
In definitiva l’Italia sta progressivamente migliorando rispetto alla media europea, con una robustezza del mercato del lavoro che la distingue dai suoi vicini.
Tuttavia, per mantenere questo trend positivo, il Paese dovrà affrontare le problematiche relative all’occupazione giovanile e femminile, puntando su politiche mirate che favoriscano la stabilità lavorativa e l’inclusività.
Con il giusto supporto alle famiglie, alle imprese e ai lavoratori, l’Italia potrà continuare a rappresentare un esempio di resilienza e crescita, anche nel difficile contesto europeo.