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[L’analisi] Il Washington Post: «La Sardegna paradiso perduto degli oligarchi». E la Nato avviata esercitazione sulla costa con 4 mila uomini e 65 navi

Secondo quanto riportato dal Washington Post, la Sardegna è il paradiso perduto degli oligarchi russi. Il quotidiano approfondisce il questione in un reportage dalla spiaggia di Romazzino, nei pressi di Arzachena, dove i miliardari russi «acquistavano le ville più belle lungo la costa, costruendo imperi de facto protetti da siepi tagliate e telecamere di sorveglianza» mentre il re dell’acciaio Alisher Usmanov «annunciava la sua presenza ogni estate con l’arrivo di uno degli yacht più grandi del mondo, che parcheggiava nella baia turchese, facendo la spola tra la nave e le sue ville, volando con gli ospiti su elicotteri».

Otto ville sequestrate

Ma, racconta il Post, «negli ultimi due mesi, le sanzioni europee contro le élite ricche con legami con il Cremlino hanno assestato un attacco diretto su questo sontuoso tratto nord-orientale della Sardegna noto come Costa Smeralda. Almeno otto ville sparse su 10 miglia sono state congelate dal governo italiano, lasciando gli oligarchi presi di mira – tre miliardari russi – tagliati fuori dalle baie appartate e dalle spiagge a mezzaluna».

C’è però il rovescio della medaglia: «Centinaia di lavoratori, che a volte ricevevano mance a cinque e sei cifre, sono senza lavoro. I sardi si sforzano di capire se hanno sbagliato i calcoli nel soddisfare i super ricchi di Mosca» e «come gestire le proprietà congelate – oltre 250 milioni di dollari di immobili, tutti ora nelle mani dello Stato italiano, senza una risposta chiara su quanto tempo potrebbero rimanere vuoti».

Nella fascia alta della prima pagina sono posizionate due fatti americani, ancora la strage di Buffalo con la notizia che il diciottenne assassino pianificava da mesi una sparatoria di massa, e una truffa sui sussidi di disoccupazione straordinari concessi durante il Covid: attraverso furti di identità e altri meccanismi sono stati frodati decine di miliardi di dollari, 163 secondo stime del Dipartimento del Lavoro.

Lo sbarco sulla costa Sud

Intanto la Nato sbarca sulle coste della Sardegna. L’esercitazione della Marina militare Mare Aperto 2022, che vede coinvolti oltre 4.000 tra donne e uomini di sette nazioni della Nato e 65 tra navi, sommergibili, elicotteri e velivoli che cittadini e turisti vedono transitare davanti alle coste del sud Sardegna, non sta frenando i preparativi per la stagione estiva e nemmeno chi ha già trascorso giornate sotto l’ombrellone. La simulazione, che si svolge da decenni nell’Isola due volte l’anno, avviene in questi giorni in mare aperto ma non troppo distante da rinomate località turistiche come Porto Corallo, nel comune di Villaputzu, Villasimius, Porto Pino, nel territorio di Sant’Anna Arresi, Santa Margherita di Pula.

Spiagge attive nonostante la Nato

Le spiagge non sono off limits e sono già popolate di residenti e turisti. Interdetti alla navigazione, come previsto dall’ordinanza numero 76 della Capitaneria di porto del 5 maggio scorso e poi modificata il 16, gli specchi d’acqua a diverse miglia dalle coste. «Le nostre spiagge non sono interdette» conferma all’ANSA il sindaco di Villasimius Luca Dessì «si sta facendo solo cattiva pubblicità».

Dello stesso avviso Sandro Porcu, primo cittadino di Villaputzu. «I litorali della nostra costa sono aperti» ribadisce «già questo fine settimana erano pieni di gente. L’interdizione avviene al largo, lontana dalla costa e non crea alcun problema alla balneazione». Per quanto riguarda la spiaggia di Murtas, chiusa in inverno, «sarà riaperta il 1° giugno», precisa Porcu. Spiagge aperte e già affollate anche sul litorale di Muravera. «L’esercitazione era prevista e annunciata, le nostre spiagge sono totalmente accessibili a tutti», chiarisce il sindaco Salvatore Piu.

La paura dei residenti

Ha invece ricevuto segnalazioni preoccupate la sindaca di Sant’Anna Arresi, Anna Maria Teresa Diana. «Qualche cittadino vedendo le navi mi ha chiamato» racconta «ma non si stanno registrando disagi. Le spiagge sono aperte e gli operatori turistici stanno già preparando tutto per la stagione. Certamente in questo periodo teniamo la nostra attenzione alta soprattutto per gli imprenditori del settore che si trovano con attività vicino alla zona di Teulada, ma non si stanno registrando problemi».

20 chilometri occupati

La Sardegna ha la più alta percentuale in Italia di servitù militari. il 61% con circa 35 mila gli ettari di territorio vincolati dalle stellette. Ha i tre poligoni più grandi d’Europa, Teulada, Quirra e Capo Fransca. Durante le esercitazioni viene interdetto alla pesca uno specchio di mare di oltre 20 mila chilometri quadrati. Da anni contro le servitù e i “giochi di guerra” nel mare di Sardegna si battono gli antimilitaristi: domenica 22 maggio la prossima protesta con una manifestazione contro le basi a Sant’Anna Arresi.

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