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[L’analisi] Tre tasse piatte, tregua fiscale e stop a sugar tax e plastic tax. Ecco tutte le novità della manovra fiscale del Governo Meloni

Tre tasse piatte. Aumento dell’aliquota sugli extra profitti. Stop all’entrata in vigore della sugar tax e della plastic tax per tutto il 2023. Tregua fiscale con riduzione delle sanzioni e rateizzazione fino a cinque anni delle scadenze, rottamazione delle cartelle sino a 1.000 euro se antecedenti al 2015. Conferma del taglio del cuneo per i lavoratori dipendenti con redditi sotto 35.000 e implementazione del taglio al 3% per redditi sotto i 20.000 euro. Questo il pacchetto fiscale della manovra illustrato dal premier Giorgia Meloni, dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dal viceministro all’Economia Maurizio Leo.

TASSA PIATTA

Due tasse piatte riguardano gli autonomi e le partite Iva. La prima prevede l’estensione dell’aliquota agevolata del 15% ai redditi fino a 85.000 euro (finora il tetto era a 65.000). La seconda tassa piatta ha l’obiettivo di premiare la crescita e prevede una tassazione agevolata, anche qui al 15%, degli incrementi di utile fino a 40.000 rispetto ai maggiori utili registrati nella media dei tre anni precedenti.

La terza “tassa piatta” (la presidente del consiglio non ha mai usato il termine “flat tax) va a vantaggio dei lavoratori dipendenti e riguarda i premi di produzione fino a 3.000 euro che quest’anno godranno di una tassazione agevolata al 5% (in precedenza l’aliquota era al 10%).

CUNEO FISCALE

Confermato il taglio del cuneo fiscale al 2% fino a 35.000 euro “interamente lato lavoratore” ha specificato Giorgia Meloni. Il taglio sale ora al 3% per i redditi fino a 20.000 euro

ALIQUOTA EXTRA-PROFITTI

E’ stata ridefinita la norma sugli extraprofitti con un innalzamento dell’aliquota dal 25 al 35%. Il valore della misura è stato quantificato in 2,5 miliardi

ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE

L’obiettivo è quello di ridurre lo stock delle cartelle mai riscosse che ammonterebbero a 1.132 miliardi ma che – secondo la Corte dei Conti – potrebbero essere ancora esigibili solo per il 6%. Nella Manovra si è deciso di stracciare tutte le cartelle sotto i 1.000 euro con data dal 2015 a ritroso. “Di fatto, essendo passati 7 anni sono tutte cartelle inesigibili” ha detto il viceministro Maurizio Leo. Per le altre cartelle di valore superiore l’imposta dovrà essere pagata tutta ma non si pagheranno sanzioni e il pagamento potrà essere rateizzato in cinque anni

TREGUA FISCALE

“Non si tratta di un condono, perché i contribuenti pagheranno nè tanto meno una sanatoria penale” ha precisato il viceministro Leo e non riguarda solo le cartelle “ma copre tutto lo spazio del rapporto fiscale a partire dalle dichiarazioni”. Tre le fattispecie

1) Il contribuente che ha presentato dichiarazioni fedeli (l’ultima è quella del 2021), ma poi non è riuscito a pagare, avrà una sanzione ridotta al 3% e la possibilità di rateizzare i pagamenti in cinque anni.

2) Il contribuente che nelle dichiarazione ha omesso di inserire alcuni redditi, pagherà una sanzione del 5% e per il pagamento avrà uno spettro temporale di due anni. Si tratta di un “ravvedimento operoso” ma la dilazione per il pagamento passa dall’attuale anno a due anni.

3) Il contribuente raggiunto da un “avviso di accertamento” potrà o aderire con l’ “acquiescenza” alla proposta del fisco e ottiene uno sconto sulle sanzioni e una rateizzazione o, se non accetta quando stimato dal fisco, può accedere a un contraddittorio al termine del quale avrà le sanzioni ridotte al 5% e la rateizzazione su cinque anni.

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